Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:15

Geochelone (Astrochelys) yniphora

Geochelone yniphora

Testuggine dal vomere o Angonoka

Specie Terrestri

Ploughshare Tortoise (Angonoka)
Madagisische Schnabelbrustschildkrote
Vaillant 1885

CLASSIFICAZIONE

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GEOCHELONE YNIPHORA

STATUS GIURIDICO

E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice I.

DISTRIBUZIONE

Allo stato selvatico si trova unicamente in alcune foreste del nord del Madagascar, con sparute popolazioni isolate tra loro a causa del disboscamento del loro habitat.

HABITAT

Vive in zone abbastanza aride, tipo savana, spingendosi anche all'interno di boscaglie spinose e di bambù e non disdegnando zone più umide.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

Il comportamento e' aggressivo e territoriale nei confronti dei propri simili, soprattutto tra i maschi.
Per il resto si tratta di una specie docile e tranquilla, attiva durante le ore del giorno, alimentandosi di preferenza durante il primo mattino e il tardo pomeriggio.
Mostra una ridotta attività durante la stagione più fredda e secca, che nel Madagascar nord- occidentale corrisponde al periodo che va da Maggio a Ottobre.

CARATTERISTICHE FISICHE

Il carapace e' fortemente bombato, quasi sferico. La lunghezza del carapace può superare i 45 cm, soprattutto nei maschi. Il peso di un esemplare adulto può superare i 15kg.
La colorazione del carapace è marrone, con i nuovi anelli di crescita di ogni scuto più scuri, quasi neri.
Alcuni esemplari mostrano un vago disegno più chiaro, a raggi, che ricorda il disegno di Geochelone Radiata.
Il piastrone si presenta marrone chiaro con delle aree sfumate più scure, quasi nere in alcuni esemplari.
La placca gulare del piastrone si presenta molto allungata e rivolta verso l'alto, particolare molto evidente nei maschi.
Serve per le lotta territoriali che precedono l'accoppiamento, quando i maschi cercano di capovolgere i rivali e le femmine.

DIMORFISMO SESSUALE

I maschi sono più grandi delle femmine, presentano una coda più lunga delle femmine e il piastrone è maggiormente allungato ed esteso.
La placca gulare è molto più estesa in avanti nei maschi.
Lo spazio tra il margine posteriore del carapace e il piastrone è maggiore nelle femmine.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'

(premesso che è una specie talmente rara che se ne sconsiglia l'allevamento se non espertissimi) Simile a quello di G.Radiata. In terrario è preferibile fornire un habitat di tipo "asciutto".
Come per le altre testuggini provenienti da climi tropicali, è importante fornire una buona esposizione ai raggi UV durante il soggiorno in terrario, mediante l'uso di lampade specifiche per rettili.
La temperatura deve variare da circa 30 gradi nella zona più calda a circa 24-26 nella zona fresca.
La temperatura notturna può abbassarsi fino a 20-21 gradi, l'importante è che l'abbassamento non sia troppo repentino.
Il terrario deve essere di buone dimensioni, almeno 200x100 cm per esemplare, vista anche la territorialità dei maschi.
A questo proposito ricordiamo di allevare un solo maschio per terrario, (anche se come vedremo, le possibilità di avere addirittura più esemplari sono molto scarse), magari associato a più femmine.
Non deve mancare un basso recipiente per l'acqua, che deve essere sempre pulita.
Allevamento all'aperto possibile e consigliabile durante il periodo estivo, in un recinto che riserva la maggior quantità di sole durante la giornata.
Il recinto dovrà essere spazioso, senza molta vegetazione.
L'ideale è un cespuglio per fornire ombra e riparo, più una casetta per rintanarsi alla notte o se il sole scalda eccessivamente.
Molto gradite saranno le eventuali erbe selvatiche che cresceranno all'interno del recinto.
Anche in questo caso gli esemplari devono avere la possibilità di accedere ad una bacinella poco profonda con acqua fresca.

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione è erbivora.
Sono da evitare gli alimenti di origine animale, carne ecc.
Anche la frutta va data solo occasionalmente.
La base alimentare con cui nutrire Geochelone Yniphora sarà costituita da verdure, quali tutti i tipi di radicchio e cicoria, erbe selvatiche come il trifoglio e il tarassaco ecc.
In natura si nutre anche di piante grasse, come le foglie dell'Opuntia.
Importante l'aggiunta di calcio, almeno una volta alla settimana.
Un multi vitaminico per rettili una volta ogni 20 giorni completerà la dieta.
Importante è non nutrire gli esemplari eccessivamente in quanto una crescita eccessivamente rapida porta a deformazioni del carapace e a possibili gravi problemi metabolici.

RIPRODUZIONE

La riproduzione e' stata una delle difficoltà maggiori anche per i centri di recupero in Madagascar.
Innanzitutto la maturità sessuale è raggiunta intorno ai 20 anni in natura, qualche anno prima in cattività, esiste poi un periodo preferito per gli accoppiamenti, in genere alla fine della stagione fresca e piovosa.
Inoltre i maschi sono stimolati all'accoppiamento se hanno modo di lottare con altri maschi, spesso l'accoppiamento ha luogo solo dopo le lotte.
In ogni caso, il maschio cerca in tutti i modo di costringere la femmina, con morsi, colpi con il carapace e cercando addirittura di capovolgerla utilizzando il "rostro" formato dallo scuto gulare.
I maschi si accoppiano con quante più femmine riescano a incontrare.
La femmina, una volta fecondata, può deporre da 3 a 6 uova per ogni deposizione, a intervalli di un mese e mezzo circa una dall'altra, per un totale di 4-6 deposizioni.
Le uova presentano di solito una bassa fertilità, di solito non superiore al 50%.
La durata dell'incubazione a 30 gradi varia da 150 a 200 giorni, in natura anche 300 giorni.
I piccoli vanno allevati con le stesse modalità degli adulti, con un occhio di riguardo all'apporto di calcio e vitamine.

NOTE

Geochelone Yniphora, insieme alla cugina G.Radiata, secondo molti studiosi andrebbe considerata un sottogenere a sé stante, Astrochelys.
Si tratta sicuramente della più rara testuggine terrestre, gli esemplari in natura sono solo qualche centinaio, pochi di più quelli allevati in cattività.
Tra l'altro al momento di scrivere questa scheda, non è nota la possibilità di entrare in possesso di esemplari con CITES europeo.
Esistono sul mercato asiatico sporadiche offerte di esemplari baby nati in cattività, le loro quotazioni raggiungono alcune migliaia di euro.
Visti gli enormi problemi di conservazione di questa specie, anche avendo la possibilità di procurarsi esemplari regolari, sarebbe meglio orientarsi verso altre specie, lasciando ai centri di recupero il compito di riprodurle e ripopolare le zone di provenienza.
Si ricordano casi di furti avvenuti nei centri di riproduzione, proprio allo scopo di rifornire il mercato illegale di questi animali, molto richiesti dai collezionisti.
Chiudiamo infine con una curiosità, in Madagascar il consumo alimentare di questa testuggine è "tabù", proibito dalle credenze delle tribù. al contrario di G.Radiata.
Invece è considerata un portafortuna negli allevamenti di pollame, ove si crede possa allontanare malattie ecc. dagli animali allevati!

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:10

Geochelone (Astrochelys) radiata

Geochelone radiata

Tartaruga raggiata

Specie Terrestri

Radiated Tortoise / Strahlenschildkrote
Shaw 1802

CLASSIFICAZIONE

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GEOCHELONE RADIATA

STATUS GIURIDICO

E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice I.

DISTRIBUZIONE

Si trova unicamente nel sud del Madagascar, in particolare nel sud-ovest dell'isola. Alcuni esemplari sono stati introdotti nell'isola di Reunion con discreto successo.

HABITAT

Geochelone Radiata si incontra in zone aride, coperte solo di bassi arbusti e da vegetazione spinosa, di cui si nutre. Si spinge sino ai margini di terreni boscosi, senza comunque penetrare nelle zone di foresta. Le zone di provenienza sono soggette a forti piogge stagionali.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

E' attiva tutto l'anno durante le ore del giorno, rifugiandosi solo quando il caldo diventa eccessivo sotto qualche arbusto.
Come altre testuggini terrestri la testuggine raggiata è una specie tranquilla nei confronti dell'allevatore, anche se i maschi, soprattutto durante il periodo riproduttivo, lottano tra loro e spesso si dimostrano aggressivi anche nei confronti delle femmine, per indurle ad accoppiarsi.

CARATTERISTICHE FISICHE

Geochelone Radiata è probabilmente la più bella testuggine terrestre. Il carapace, molto alto, arriva a misurare 40 cm. Il colore è nero, molto intenso. Ogni scuto porta un areola giallo- arancione, da cui partono da 4 a 12 raggi gialli, molto definiti.
A differenza di Geochelone Elegans, il carapace di un esemplare cresciuto correttamente si presenta liscio, senza le protuberanze tipiche invece di G.Elegans.
Il piastrone e' solitamente giallo con macchie più o meno triangolari nere. La pelle delle zampe è gialla, la testa è gialla ad eccezione di una striatura nera nella parte superiore. Il peso può superare i 10-15 kg in grossi maschi.

DIMORFISMO SESSUALE

I maschi sono di dimensioni maggiori, presentano una coda più lunga e grossa.
Le placche caudali del piastrone formano un angolo maggiore nei maschi rispetto alle femmine.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'

L'allevamento è possibile in ampi terrari di almeno 120x250 cm di base per una coppia. Il terrario dovrebbe essere di tipo "asciutto" con un umidità dell'aria attorno al 55-60%. Il fondo può essere composto di corteccia a pezzatura grossa, oppure con trucioli depolverati non trattati chimicamente.
Importante è una buona esposizione degli esemplari ai raggi UVB, ottenibili in terrario con l'uso di neon o lampade ad incandescenza ad emissione solare specifiche per rettili.
Il la temperatura nel terrario deve diversificarsi in 2 zone, una di "riscaldamento" in cui la temperatura raggiunga circa 30 gradi e un'altra più fresca con temperature di 25 gradi circa. La temperatura notturna può scendere sino a 20-22 gradi.
Nel terrario si può collocare un basso recipiente per bere e bagnarsi, con acqua sempre pulita. In terrario si può umidificare al mattino vaporizzando un po' d'acqua tiepida sul materiale di fondo.
E' possibile l'allevamento all'aperto nei mesi estivi, quando le temperature sono stabilmente attorno ai valori citati per l'allevamento in terrario.
Si dovrà allestire un recinto in una zona ben esposta al sole e asciutta.
La vegetazione nel recinto dovrà comprendere unicamente qualche arbusto per fornire ombra durante le ore più calde e magari una porzione lasciata incolta con erbe selvatiche in modo che le testuggini ospitate possano nutrirsene.
Anche in questo caso bisogna fornire un recipiente basso con acqua sempre pulita e magari una casetta per fornire un ulteriore riparo per gli esemplari.

ALIMENTAZIONE

Geochelone Radiata è una specie erbivora. La dieta in cattività deve essere composta almeno per l'80% di vegetali come, trifoglio, dente di leone ed altre erbe selvatiche. Inoltre sono indicati tutti i tipi di radicchio e cicoria, indivia e lattughe a foglia scura, si può fornire anche erba medica e fieno.
In natura sono molto ghiotte di Opuntia, si può ogni tanto dare qualche frutto come mele, pere, melone angurie, sempre con molta parsimonia.
Non deve mancare inoltre un integrazione di calcio alla dieta, almeno settimanalmente è bene aggiungere calcio in polvere alla dieta. In alcuni casi si sono verificati problemi dovuti a carenza di iodio.
Un buon multi vitaminico per rettili completerà la dieta delle testuggini. Meglio evitare alimenti di origine animale.

RIPRODUZIONE

Il corteggiamento è simile ad altre testuggini terrestri. Sembra che la presenza di altri maschi con cui scontrarsi favorisca lo stimolo riproduttivo dei maschi stessi.
Il periodo riproduttivo inizia solitamente dopo la stagione piovosa. Solitamente dopo queste zuffe il maschio dominante cercherà di costringere la femmina all'accoppiamento, con morsi e colpi con il carapace. In alcuni casi il maschio cerca addirittura di rovesciare la femmina.
Una volta "costretta" la femmina il maschio sale posteriormente per l'accoppiamento vero e proprio, durante il quale emette sbuffi e versi abbastanza intensi. La femmina pronta per la deposizione cercherà un posto adatto ove scavare una buca di una 30 di cm, dove deporrà da 3 a 12 uova.
Le deposizioni possono essere da 1 a 6 per anno. L'incubazione è abbastanza lunga, mediamente da 4 a 8 mesi ad una temperatura di 29-30 gradi. Anche le percentuali di schiusa non sono altissime, di solito attorno al 50-60%.
I piccoli appena nati presentano un disegno simile agli adulti, anche con un carapace molto appiattito rispetto a questi ultimi. Vanno allevati come gli adulti, ma con una maggior integrazione di calcio e vitamine.

NOTE

Geochelone Radiata è una testuggine ormai molto rara nel suo habitat. Questo a causa del rapido disboscamento, ottenuto incendiando vaste porzioni di bosco, cui è sottoposto il Madagascar. Questo, oltre a causare la morte diretta di molti esemplari, priva le testuggini del loro habitat naturale.
Inoltre le varie popolazioni si trovano ormai isolate le une dalle altre, con conseguente difficoltà riproduttive. Addirittura vengono a volte catturate per fini alimentari.
Esistono centri di riproduzione, sia in Madagascar che in altre zone del mondo. Finora questi centri stanno ottenendo buoni risultati riproduttivi, tanto da stimare che la maggior parte degli esemplari esistenti sia stabulata proprio nei centri.
Per questo motivo questa specie raramente viene offerta sul mercato, perlopiù a prezzi molto elevati. Una precisazione sulla classificazione: questa specie,assieme alla conterranea Geochelone Yniphora, secondo molti autori andrebbe classificata in un genere a parte, prendendo il nome di Asterochelys Radiata.
Un'ultima curiosità è data dal fatto che la testuggine raggiata risulterebbe una delle più longeve. Frequenti sono esemplari ultracentenari, addirittura il Guiness dei Primati cita un esemplare vissuto per 188 anni!

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:08

Geochelone platynota

Geochelone platynota

Tartaruga stellata Burmese

Specie Terrestri

Burmese Star Tortoise / Burmesische Landschildkröte
Blith 1863

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = PLATYNOTA

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2.

DISTRIBUZIONE
Unicamente nel sud dello Stato del Burma (India) e in alcune zone di confine della Thailandia.

HABITAT
Zone di prateria e margini di boschi, comunque caratterizzati da un clima secco, anche se soggetto a stagioni umide e piovose.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Specie tranquilla, diurna. Le giornate sono trascorse alla ricerca di cibo, tranne nelle ore più calde in cui si riposa all'ombra di qualche cespuglio. I maschi sono più combattivi di G.Elegans.

CARATTERISTICHE FISICHE
Assomiglia molto a Geochelone Elegans , della quale e' stata considerata da molti una sottospecie.
Le differenze sono lievi, G.Platynota presenta sempre 6 raggi gialli sullo "sfondo" nero in ogni scuto, pero' la direzione dei raggi e' orientata diversamente, mancando raggi in direzione orizzontale rispetto all' andamento del carapace.
Il carapace non presenta i caratteristici "bozzi" a piramide caratteristici invece in G.Elegans, o almeno non sono cosi evidenti.
La differenza principale, che consente un identificazione immediata, è data dal piastrone che si presenta giallo con triangoli poco definiti neri su ogni scuto, mentre in G.Elegans il disegno e' lo stesso del carapace, a raggi.
La pelle di testa e zampe è giallastra.
G.Platynota inoltre raggiunge dimensioni maggiori, arrivando anche a superare i 30 cm.

DIMORFISMO SESSUALE
- La coda del maschio e' più lunga ed ha la base più' larga.
- Maschi dal carapace più allungato,femmine più tondeggianti.
- Gli scuti del piastrone del maschio formano una "V" più larga rispetto alle femmine e le placche che la formano sono più dritte, mentre sono arcuate nelle femmine,
- inoltre distanza tra il margine del piastrone e le placche sopracaudali del carapace e' maggiore nelle femmine.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Le misure minime per poter allevare una coppia o un trio di un maschio e due femmine devono essere di cm 150x100 cm di base.
Come materiale di fondo si può utilizzare qualunque cosa che non favorisca muffe o funghi, deve essere di facile sostituzione per le operazioni di pulizia.
Consiglio l'uso di trucioli depolverati e non trattati chimicamente. Inoltre le tartarughe apprezzeranno rintanarsi in un mucchietto di fieno che potremo fornire in un angolo del terrario.
Inoltre e' bene collocare nelle vicinanze del punto caldo del terrario una bacinella per l'acqua, profonda al massimo 1,5 cm, utile sia per bere che per bagnarsi, cosa spesso osservata in diversi esemplari.
Fate attenzione ad eventuali tracimazioni della ciotola, che potrebbero causare un aumento dell'umidità nel terrario.
La temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 32-33 gradi sotto il punto caldo del terrario, ottenuto con una lampada ad incandescenza o ad infrarossi, per scendere sino a 24-25 nel lato opposto. La temperatura notturna può scendere sino a 20-21 gradi.
Si consiglia l'allevamento in un terrario di tipo medio - secco, pertanto l'umidità dovrebbe aggirarsi attorno al 60% durante l'inverno, intorno al 80% in estate (per favorire la riproduzione). Ogni mattina e' opportuno vaporizzare il terrario con acqua tiepida.
Molto importante la presenza nel terrario di lampade ad emissione UVB nel terrario, per consentire una corretta assimilazione del calcio da parte delle testuggini e per evitare malattie a carico delle ossa.
I neon UV per rettili non devono essere posti a più di 30 cm dalle tartarughe, inoltre non ci deve essere frapposizione di vetri o altri materiali.
Si può allevare all'aperto in un recinto ben esposto al sole ricco di erbe e cespugli, solo durante i mesi più caldi, da giugno a settembre (molto dipende dalla zona, in alcune zone dell'Italia il periodo può essere più ampio), evitando i giorni e le notti più fresche, dato che questa specie tende a soffrire gli sbalzi di temperatura.

ALIMENTAZIONE
L'alimentazione si basa principalmente di vegetali ricchi di fibre, quindi forniremo in gran parte un' alimentazione a base di foglie come radicchi, cicorie e lattuga a foglia scura. Inoltre sarà opportuno fornire buone quantità di vegetali selvatici come il trifoglio e il Tarassaco ed addirittura erba da mischiare agli altri vegetali.
Anche il fieno è un alimento da offrire.
La frutta e derivati di animali sono da evitare.
Molto importante invece l'aggiunta di calcio, almeno un paio di volte alla settimana, e di un multi vitaminico per rettili vegetariani almeno 3-4 volte al mese.
Raccomandabile, come per altre specie dalle esigenze alimentari simili, che i vegetali offerti siano "asciugati" dopo il lavaggio, non bagnati d'acqua.

RIPRODUZIONE
I maschi mostrano un comportamento aggressivo nei confronti dei rivali, sebbene meno violento rispetto ad altre testuggini terrestri, prevede litigi tra i maschi a colpi di corazza e morsi.
Anche la femmina viene costretta all'accoppiamento nello stesso modo.
L'inizio degli accoppiamenti in natura coincide con la stagione più fresca.
Dopo l'accoppiamento la femmina può deporre da 5-6 uova per deposizione, anche se il numero è molto variabile.
In cattività le deposizioni possono essere multiple, anche 3 per stagione.
L'incubazione a circa 30-31 gradi dura dai 90 ai 140 giorni.
I neonati vanno alimentati come gli adulti, con particolare attenzione a prevenire disidratazioni e carenze alimentari.
Anche gli sbalzi di temperatura devono essere evitati.

NOTE
Geochelone Platynota a differenza di Geochelone Elegans, è una specie molto rara, questo si ripercuote sia sulla frequenza dell'offerta sul mercato sia nei prezzi, alquanto elevati.
Nonostante questa rarità, è spesso presente nei mercati della zona di origine o su quelli cinesi a scopo alimentare, in barba ad ogni legge protezionistica.

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:06

Geochelone elegans

Geochelone elegans

Tartaruga stellata indiana

Specie Terrestri

Indian Star Tortoise
Schoepff 1794

CLASSIFICAZIONE
Ordine =TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = ELEGANS

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2 e in Allegato B della convezione.

DISTRIBUZIONE
Pakistan, Sri Lanka, India

HABITAT
Geochelone Elegans frequenta soprattutto le zone costiere del suo areale di distribuzione, in zone in cui le stagioni seguono un andamento dal caldo-umido al caldo-secco.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Questa tartaruga ha un carattere molto tranquillo.
Gran parte della giornata e' trascorsa sonnecchiando sotto qualche pianta o sotto qualche foglia.
Le ore di maggior attività corrispondono a quelle più fresche, al mattino e al tramonto.
Si tratta di una specie poco aggressiva anche nei confronti dei propri simili, ad esclusione delle lotte tra maschi durante il periodo della riproduzione.

CARATTERISTICHE FISICHE
Si tratta di una specie medio-piccola, le misure comunemente raggiunte sono di 23-24 cm nelle femmine e poco meno i maschi,intorno ai 22cm.
Il carapace e' molto bombato, alto, soprattutto nelle femmine.
La colorazione per ogni singola placca del carapace e' nera con delle strisce radiali gialle che partono da un aureola centrale giallo arancione, da cui il nome comune di Tartaruga Stellata. La pelle della testa e delle zampe e giallo-grigia, con macchioline nere.
Esistono almeno 2 varianti geografiche di Geochelone Elegans.
Quella Indiana, caratterizzata solitamente da 7-8 raggi completi più sottili per ogni placca, e quella di Sri Lanka, con 5-6 raggi di maggior spessore.
Il carapace degli esemplari, mano a mano che l'animale si avvicina all'età adulta, assume una forma con vistosi "bozzi", da non confondersi con quelli che in altre specie corrispondono a problemi di allevamento.

DIMORFISMO SESSUALE
La coda del maschio e' piu' lunga ed ha la base piu' larga
Maschi dal carapace più allungato,femmine più tondeggianti
Gli scuti del piastrone del maschio formano una "V" più larga rispetto alle femmine
La distanza tra il margine del piastrone e le placche sopracaudali del carapace e' maggiore nelle femmine.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Nonostante si adatti bene alla cattività non si tratta di una specie adatta a chi e' alle prime armi.
Si tratta di una tartaruga molto tranquilla, raramente dimostra aggressività nei confronti di altri esemplari.
Non necessita di terrari enormi, comunque le misure minime per poter allevare una coppia o un trio di un maschio e due femmine devono essere di cm 130x100 cm di base.
Come materiale di fondo si può utilizzare qualunque cosa che non favorisca muffe o funghi, deve essere di facile sostituzione per le operazioni di pulizia.
Consiglio l'uso di trucioli depolverati e non trattati chimicamente. Inoltre le tartarughe apprezzeranno rintanarsi in un mucchietto di fieno che potremo fornire in un angolo del terrario.
Inoltre e' bene collocare nelle vicinanze del punto caldo del terrario una bacinella per l'acqua, profonda al massimo 1,5 cm, utile sia per bere che per bagnarsi, cosa spesso osservata in diversi esemplari.
La temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 32-33 gradi sotto il punto caldo del terrario, ottenuto con una lampada ad incandescenza o ad infrarossi, per scendere sino a 24-25 nel lato opposto. La temperatura notturna può scendere sino a 18-20 gradi.
L'umidità dovrebbe aggirarsi attorno al 60-70% durante l'inverno, intorno al 80% in estate (per favorire la riproduzione).
Ogni giorno e' opportuno vaporizzare il terrario con acqua tiepida.
Molto importante la presenza nel terrario di lampade ad emissione UVB, per consentire una corretta assimilazione del calcio da parte delle testuggini e per evitare malattie a carico delle ossa.
I neon UV per rettili non devono essere posti a più di 30 cm dalle tartarughe, inoltre non ci deve essere frapposizione di vetri o altri materiali.
Molti allevatori sostengono inoltre l'importanza di mantenere anche il substrato tiepido ed usano quindi tappetini riscaldanti da collocare sotto una parte del terrario.
Si può allevare all'aperto solo durante i mesi più caldi, da giugno a settembre, evitando i giorni e le notti più fresche, dato che G.Elegans tende a soffrire gli sbalzi di temperatura.

ALIMENTAZIONE
Geochelone Elegans si nutre principalmente di vegetali, quindi forniremo in gran parte un' alimentazione a base di foglie come radicchi, cicorie e lattuga a foglia scura. Inoltre sarà opportuno fornire buone quantità di vegetali selvatici come il trifoglio e il Tarassaco. Ogni tanto si potrà fornire anche frutta come pera, mela,
melone, ecc.
Da evitare invece i cibi di origine animale come carne, insetti ecc.

RIPRODUZIONE
Il corteggiamento, sebbene meno violento rispetto ad altre testuggini terrestri, prevede litigi tra i maschi a colpi di corazza e morsi.
Anche la femmina viene costretta all'accoppiamento nello stesso modo.
L'inizio degli accoppiamenti in natura coincide con la stagione delle piogge, sarà quindi opportuno vaporizzare abbondantemente con acqua tiepida il terrario o il recinto all'aperto ove vengono allevati gli animali per stimolare la riproduzione.
Una femmina matura può deporre 2-3 volte per stagione, per un totale di 15-16 uova, le cui dimensioni e peso possono essere molto variabili. (In media 40x35 mm ed un peso di 30-35 g.
L'incubazione in natura può variare da 2 a 5 mesi, in incubatrice la durata e' di circa 90-110 giorni ad una temperatura costante di 28-30 gradi.

NOTE
Geochelone Elegans e' una delle più belle tartarughe terrestri.
Nonostante una buona adattabilità alla vita in cattività rimane una tartaruga timida, che ama passare dormendo rintanata buona parte della giornata.
Inoltre va facilmente soggetta a malattie da raffreddamento, anche per sbalzi di temperatura non molto consistenti.
Bisogna porre la massima attenzione soprattutto nei trasferimenti dal terrario all'aperto e viceversa.
Per questi motivi e una specie poco adatta ai neofiti.

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:03

Geochelone (Chelonoidis) denticulata

Geochelone denticulata

Tartaruga dalle zampe gialle

Specie Terrestri

Yellow-foot Tortoise
Linneo 1766

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = DENTICULATA

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2.

DISTRIBUZIONE
Colombia, Venezuela, Panama, Ecuador, alcune zone di Brasile e Argentina, Nicaragua, Bolivia, Trinidad e altre isole in cui e' stata probabilmente introdotta.

HABITAT
Frequenta le foreste umide centro-sud americane, quali Amazzonia ecc.
Le zone preferite sono quelle fitte di vegetazione, talvolta si sposta ai margini delle foreste rimanendo sempre in zone comunque umide.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
E' attiva durante le ore di luce, comunque filtrate dalla vegetazione che ricopre le zone in cui vive.
E' attiva per tutto l'anno, essendo originaria di zone non soggette a grandi variazioni stagionali.

CARATTERISTICHE FISICHE
Assomiglia molto alla "cugina" Geochelone Carbonaria.
Testuggine di grossa taglia, se si escludono le testuggini giganti delle Galapagos e' la più grande del sud America.
Il carapace, molto allungato soprattutto nei maschi, misura fino a 50-60 cm nei maschi, anche 70-75 in grosse femmine.
Il peso può arrivare anche a 40-45 kg.
La colorazione e' del carapace e' marrone, con grosse areole gialle sfumato per ogni scuto.
Il piastrone e' giallo-arancio con un alone nerastro di forma irregolare al centro per tutta la lunghezza.
La pelle della testa e delle zampe e' grigio-nera con grosse scaglie gialle.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi hanno il piastrone fortemente concavo.
La forma del carapace dei maschi e' fortemente allungata e si restringe nella parte centrale.
La coda del maschio e' piu' lunga ed ha la base piu' larga;
Le placche anali del piastrone formano un angolo più largo nei maschi.
La distanza tra i margini del piastrone e del carapace e' maggiore nelle femmine.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Parlare di terrario per questa specie e' riduttivo,viste le dimensioni che può raggiungere.
Comunque le misure minime consigliate, riferite per una coppia adulta, sono di 2x1,5 metri di base.
Come materiale di fondo si possono utilizzare scaglie di corteccia, quelle in uso come pacciamatura in vendita nei
garden center.
Si presti attenzione che non siano cosparse di pesticidi, diserbanti o altri agenti chimici.
Lo strato di fondo dovrebbe essere profondo non meno di 20-30cm.
Indispensabile un ampia e poco profonda bacinella contenente acqua pulita, sia per consentire agli animali di
abbeverarsi, sia per offrire loro la possibilità di bagnarsi.
La temperatura nel terrario deve essere abbastanza uniforme, circa 27-29 gradi, con un grado di umidità che deve essere sempre elevato, almeno il 70-80%, quindi bisognerà spruzzare abbondantemente gli animali e il substrato con acqua tiepida più volte al giorno.
Sarà necessario quindi usare una lampada di adeguata potenza da posizionare verso il centro del terrario, in modo da uniformare la temperatura.
L'impianto luce viene completato da uno o più lampade al neon per rettili emittenti una buona quantità di UV.
L'allevamento all'aperto e' teoricamente possibile nei mesi estivi, si dovrà però prestare attenzione sia al mantenimento del grado di umidità sia alle temperature, dato che G.Denticulata non tollera ne' sbalzi ne temperature inferiori a quelle ottimali.

ALIMENTAZIONE
Alimentazione di tipo vegetariano, vegetali a foglia come radicchi, cicorie ed erbe selvatiche.
Una buona metà dell'alimentazione deve essere composta da frutta, melone, anguria, albicocche, mele, pere ecc.
Saltuariamente si possono fornire anche cibi di origine animale come crocchette per gatti e qualche insetto (lombrichi,chiocciole).

RIPRODUZIONE
I maschi possono essere molto territoriali nei confronti dei propri simili.
Il corteggiamento segue il solito copione, con il maschio che insegue la femmina cercando di costringerla con morsi e cozzate con la corazza all'accoppiamento.
I movimenti a scatti con la testa, caratteristici in G.Carbonaria, sembrano essere molto meno definiti in questa specie.
L'accoppiamento può aver luogo in ogni periodo dell'anno.
La femmina non depone grandi quantità di uova, in una covata il numero varia da 3 a 8, in compenso può deporre fino a 7 volte in un anno.
Le uova necessitano di un periodo di incubazione di circa 4-5 mesi ad una temperatura di 28-29 gradi ed un elevato grado di umidità.

NOTE
Spesso viene confusa con G.Carbonaria, si differenzia comunque per la colorazione marrone del carapace (In G.Carbonaria e' nera) e per le areole di ogni scuto che sfumano verso l'esterno, non in modo netto.
Le scaglie sulla pelle di G. Carbonaria inoltre tendono maggiormente al rosso- arancio.
A differenza delle G. Carbonaria, molto resistenti sia per le temperature che per i tassi di umidità, Geochelone Denticulata si rivela molto delicata.
Un ultima curiosità, da alcuni autori Geochelone Denticulata andrebbe classificata, assieme alle congeneri G.Carbonaria e G.Chilensis, in un genere a parte, Chelonoidis.

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:58

Geochelone (Chelonoidis) chilensis

Geochelone chilensis

Testuggine argentina o Chaco

Specie Terrestri

Chaco Tortoise/ Argentinische (Patagonische) Landschilkroten
Gray 1870

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GEOCHELONE CHILENSIS

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice II.

DISTRIBUZIONE
Le varie sottospecie occupano una buona parte di Bolivia, Paraguay e tutta l'Argentina, sino alla Patagonia. Il nome scientifico originale, Chilensis, è in realtà ingannevole, dovuto ad un errore di classificazione, visto che in Cile la specie è assente.

HABITAT
Abita pianure e zone con scarsa vegetazione, soggette anche a temperature decisamente fredde (in Patagonia durante l'inverno la temperatura può scendere sotto zero).

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
E' attiva durante i mesi estivi, nutrendosi di erbe e altri vegetali.
Sembra accettare la presenza di propri simili senza combattimenti troppo violenti.
Durante l'inverno trascorre un periodo di "letargo" in profondi cunicoli, scavati da gli stessi esemplari o utilizzando buche scavate da altri animali.

CARATTERISTICHE FISICHE
Sono riconosciute 3 sottospecie:
1. Geochelone chilensis chilensis
2. Geochelone chilensis petersi
3. Geochelone chilensis donosobarrosi

Le differenze sono ancora poco chiare, alcuni considerano G. c. petersi semplicemente la forma giovanile di G. c. chilensis, altri che si tratti del maschio di G. c. chilensis.
Altri ritengono addirittura che G. c. donosobarrosi sia una specie separata e a se stante.
Anche le zone di distribuzione sono confinanti, in alcuni casi addirittura si sovrappongono.
Il difficile riconoscimenti dei caratteri sessuali accresce questa confusione.
Ci limiteremo a descrivere la forma classica.
Si tratta di una delle più piccole specie del genere Geochelone (la più piccola se si considera come
Chelonoidis), con una lunghezza massima del carapace di 40 cm, anche se in media raggiunge i 25-30 cm.
Il carapace è appiattito, non bombato come nella maggior parte degli altri Testudinidi.
Il colore del carapace è marrone, più o meno scuro da esemplare a esemplare.
Alcuni mostrano un anello più scuro attorno ad ogni scuto, altri invece una colorazione uniforme.
Il piastrone è marrone con delle forme "a triangolo" più scure, che ricordano il disegno di Testudo marginata.
La pelle e' marrone- giallastra con alcune scaglie più scure.

DIMORFISMO SESSUALE
Questa specie non presenta molte differenze tra i due sessi.
Fino al raggiungimento dell'età adulta è estremamente difficile riconoscere i maschi dalle femmine.
La taglia e' simile, dovremo fare riferimento unicamente alla coda, più lunga e grossa alla base nel maschio, e all'angolo formato dagli scuti del piastrone alla base della coda, che formano due linee rette e un angolo aperto nei maschi, mentre nelle femmine l'angolo è più stretto e incurvato.
I maschi hanno un piastrone concavo, a differenza delle femmine in cui è piatto.
Anche gli scuti gulari sono maggiormente pronunciati nei maschi.
Tutte queste differenze sono comunque difficili da individuare.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Si può allevare in terrari con dimensioni minime di 120x100cm per una coppia.
Importante la scelta del materiale di fondo, che non deve trattenere l'umidità, assolutamente nociva per questa specie.
Si sceglierà quindi un substrato come fieno, trucioli depolverati, o altri materiali facilmente sostituibili nel caso vengano bagnati o inumiditi.
La temperatura deve oscillare da 27 a 30 gradi nella zona calda e da 24-26 nella zona fresca del terrario.
Assolutamente necessaria una lampada ad emissione UVB nel periodo di permanenza in terrario.
Per 2 o 3 giorni la settimana si può fornire una larga bacinella con acqua tiepida, per consentire agli animali di bere e bagnarsi.
Una volta assecondate queste esigenze la bacinella va tolta, insieme all'eventuale materiale di fondo bagnato o umido.
Si può allevare all'aperto durante la bella stagione, in recinti che ricevano una buona quantità di raggi solari e allo stesso tempo siano riparati da eventuali piogge.
Deve essere presente un riparo o un basso cespuglio per consentire alle testuggini di ripararsi durante la notte e le ore di eccessiva insolazione.
La recinzione deve essere interrata per oltre 50 cm, viste le notevoli abilità nello scavo di questa specie.
Alcuni allevatori, anche per favorire la riproduzione, fanno trascorrere un periodo di latenza invernale alle tartarughe.
Un metodo è quello di lasciare gli esemplari all'aperto fino al termine dell'estate, come si usa fare per le Testudo Europee, per collocare poi gli esemplari in una cassa riparata dalla pioggia e riempita di foglie per proteggere dal freddo eccessivo.
In queste condizioni possono essere lasciate per un mese o più, sino a che le temperature non scendono sotto i 5 gradi, quando sarà opportuno riportare gli animali in terrario e riportarli gradualmente alla temperatura "estiva".
Questo sistema può comportare comunque rischi per la salute delle testuggini e va attentamente valutato.

ALIMENTAZIONE
Specie quasi esclusivamente erbivora.
Si consiglia una dieta ricca di fibre,composta quasi esclusivamente da erbe selvatiche, come il tarassaco, il trifoglio, l'indivia, i vari tipi di cicorie e radicchi.
Sono indicate anche le pale dell' Opunzia, le foglie di fico d'India, di Ibisco.
Anche il fieno, o addirittura l'erba, se accettate dagli esemplari presentano delle buone qualità nutrizionali. Da evitare carne e frutta. Importante somministrare calcio, sotto forma di osso di seppia o calcio carbonato, una volta alla settimana.
Un multi vitaminico per rettili una volta ogni 20 giorni completerà la dieta.
Importante è non nutrire gli esemplari eccessivamente in quanto una crescita eccessivamente rapida porta a deformazioni del carapace e a possibili gravi problemi metabolici.

RIPRODUZIONE
Simile alle altre testuggini terrestri.
I maschi, soprattutto durante la stagione riproduttiva, combattono per difendere il proprio territorio e il proprio "diritto" ad accoppiarsi.
Le femmine vengono costrette all'accoppiamento con morsi alla testa e alle zampe e con colpi del carapace.
Le femmine depongono in media da 2 a 4 uova, anche 3 volte per stagione.
L'incubazione a 27-30 gradi dura da 4 a 6 mesi.

NOTE
Anche questa specie è ormai rara, sia in natura che sul mercato.
Le cause sono la coltivazione delle zone di origine, gli animali da pascolo ormai diffusi in tutti gli habitat frequentati da G. chilensis.
Inoltre in alcune zone sono cacciate per uso ornamentale, e , cosa più grave, per utilizzare i carapaci per realizzare "maracas" da vendere ai turisti.
In cattività gli esemplari non sono molti, a causa dell'elevato costo e della estrema sensibilità della specie a malattie e condizioni di umidità, che non tollerano.
Una curiosità è data dal fatto che, tra le testuggini sudamericane inserite nel gruppo "Chelonoidis", si differenzi molto per necessità climatiche e alimentari dalle altre, G. carbonaria e G.denticulata.
Al contrario, per comparazione genetica, risulta essere molto più simile alle Testuggini giganti delle Galapagos, Geochelone (Chelonoidis) elephantophus.

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:54

Geochelone (Chelonoidis) carbonaria

Chelonoidis carbonaria

Tartaruga dalle zampe rosse

Specie Terrestri

CLASSIFICAZIONE
Ordine = Testudines
Sottordine = Cryptodira
Famiglia = Testudinidae
Genere = Chelonoidis
Specie = carbonaria

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2.

DISTRIBUZIONE
Da Panama, in tutta l'Amazzonia e più a sud fino al nord dell'Argentina. Sono state introdotte anche in qualche isola Caraibica.

HABITAT
Vive negli ambienti umidi delle foreste e anche delle pianure.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Sono di carattere molto timide, di solito si alimentano di prima mattina o al crepuscolo; in cattività però si abituano alla presenza dell'uomo.

CARATTERISTICHE FISICHE
Caratteristiche sono le scaglie rosse delle zampe, specialmente quelle anteriori.
Assomiglia molto alla "cugina" Chelonoidis denticulata, ma di dimensioni più ridotte; i maschi raggiungono la misura massima di 35/40 cm mentre le femmine qualche centimetro in meno.
Esiste una varietà denominata Cherry Head (testa di ciliegia) che è sviluppata in Brasile(regione di Baia); si distingue nei colori più intensi, minor dimensioni(circa 25-30 cm) e minore differenza fra i sessi.
Di colore molto scuro tendente al nero, con macchie gialle al centro delle scaglie, che tendono leggermente a diminuire di dimensione con l'andare degli anni ed in molti adulti tendono a scomparire.
Il piastrone è completamente chiaro/giallastro o a volte con una macchia scura centrale.
La pelle è molto scura.

DIMORFISMO SESSUALE
Le placche anali del piastrone formano un angolo piu' largo nei maschi.
Nel maschio adulto si accentua molto il piastrone convesso ed assume una forma del carapace che se visto da sopra sembra un 8.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
In cattività devono sempre disporre di acqua per bere, per immergersi e possibilmente una zona con substrato umido l'umidità deve essere molto elevata (70/90%) e la temperatura di 25-30°C diurna e può scendere anche fino a 15 di notte se adulte, mentre per esemplari piccoli non scendere sotto i 20°C.
Ovviamente in cattività necessitano di una zona con lampada spot con calore elevato(35-40°C) e neon per un corretto apporto di raggi UVB che gli permette di assimilare la vitamina D3.
Però quando la temperatura esterna non scende più sotto i 15°C , è opportuno trasferirle nei recinti esterni facendo attenzione all'umidità che sia sempre elevata.

ALIMENTAZIONE
Sono onnivore con grossa percentuale di frutta matura che cade dagli alberi.
Si cibano spesso di carcasse di animali morti, da cui ricavano gran parte della vitamina D3 che necessita; si nutrono anche di lumache, formiche, termiti, api, scarabei, farfalle, sabbia, terreno e cortecce(per ricavare i minerali).
In cattività, occorre quindi alimentarle con molta frutta matura e mix di verdure possibilmente selvatiche, poi almeno una volta a settimana aggiungere un po' di polvere di calcio(carbonato di calcio o polvere di osso di seppia) e un po' di vitamine più sali minerali.
Ogni 10-15 giorni è consigliabile dare anche un po' di proteine, possibilmente lombrichi o lumache o in alternativa crocchette per cani a basso contenuto di grassi.
Come alimentazione è simile alle Chelonoidis denticulata e molto simile anche alle specie africane del genere Kinixys.

RIPRODUZIONE
Solitamente l'accoppiamento avviene nei periodi di pausa tra i cicli di deposizione(in natura specialmente dopo le piogge che il maschio viene attratto dai colori più brillanti della femmina); la corteggia più insistentemente con un rituale che inizia annusandole la zona della coda, poi si pone davanti e la testa esegue dei movimenti verso l'alto e di lato, dopo di che inizia ad accoppiarsi.
La femmina depone in media da 5 a 20 uova in più deposizioni(solitamente 4-5) ad intervalli regolari di 30 giorni.
In incubatrice , le uova devono essere incubate per circa 120 giorni a 30-32°C ed umidità di 80-90%.

NOTE
Spesso viene confusa con C. denticulata, si differenzia comunque per la colorazione più scura e le minor dimensioni.
Le scaglie sulla pelle di C. denticulata tendono al giallo.
Di recente si sta effettuando una massiccia importazione in tutto il mondo, tale da arrecare certamente dei seri danni alle popolazioni in natura.

Autore: Agostino Montalti

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:48

Geochelone (Chelonoidis) nigra

Geochelone (Chelonoidis) nigra


Testuggine gigante delle Galapagos

Specie Terrestri

Galapagos Giant tortoise / Galapagos Riesenschildkröte

Gunther 1875


CLASSIFICAZIONE

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = Geochelone
Specie = nigra

STATUS GIURIDICO
In App. I CITES, strettamente protetta da tutte le convenzioni.
Inoltre presente nella "RED LIST" della IUCN tra le specie maggiormente minacciate di estinzione.

 

DISTRIBUZIONE
Unicamente nell'arcipelago delle Galapagos, Ecuador.
Ogni singola isola ospitava almeno una sottospecie di questa testuggine.

HABITAT
Ogni isola presenta un aspetto spesso molto diverso dalle altre, questo ha portato alla differenziazione, sia del habitat che dell'aspetto di queste testuggini.
Frequenta sia le zone costiere che l'interno delle isole in cui vive.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Molto simile all'altra specie di testuggine gigante, Geochelone gigantea delle Seychelles.
Anche questa e' una specie molto tranquilla, passano la giornata a brucare la vegetazione o immerse nelle pozze fangose, che utilizzano per abbassare la temperatura corporea nelle ore più calde.
Spesso si spingono anche sulle spiagge, immergendosi a volte anche nei primi centimetri della zona di risacca.
Tolleranti nei confronti dei propri simili, spesso pascolano a decine nella stessa zona, senza infastidirsi l'una con l'altra, qualche scaramuccia e' comunque possibile tra i maschi nel periodo riproduttivo.

CARATTERISTICHE FISICHE
La forma e le dimensioni del carapace sono molto variabili da isola a isola, quindi da una sottospecie all'altra.
Il carapace e' di colore scuro, quasi nero nei primi anni di vita, poi schiarisce sino a un marrone scuro.
La forma varia da sottospecie a sottospecie, alcune presentano un carapace "classico", tondeggiante, queste si trovano sulle isole aride.
In altre il carapace ricorda la forma di una sella, con evidenti svasature, queste forme si trovano nelle isole più umide e forestate.
La struttura delle zampe è colonnare, massiccia e forte.
Il peso dei maschi varia dai 60 ai 250 Kg, le femmine sono molto più piccole.
Le sottospecie attualmente riconosciute sono 7, un tempo il numero era maggiore, ma alcune (come la sottospecie nominale) si sono estinte a causa dell'uomo.
I nomi e le differenze sono tuttora poco noti e dibattuti, di seguito elenco le sottospecie e le relative isole in cui vivono:

- Geochelone nigra abingdonii*, Isola Pinta

- Geochelone nigra becki, Isola Isabella

- Geochelone nigra darwinii, Isola San Salvador

- Geochelone nigra duncanensis, Isola Pinzon

- Geochelone nigra hoodensis, Isola Espanola

- Geochelone nigra porteri, Isola Santa Cruz

- Geochelone nigra vicina, Isola Isabela

Di queste sottospecie, Geochelone n. abingdonii sopravvive presso il Centro Darwin con un solo esemplare maschio, la cui vicenda verrà trattata nel capitolo "La storia di George".
Curiosamente il parente più prossimo di questa specie risulta essere la piccola Geochelone (Chelonoidis) chilensis, la testuggine argentina.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono più grandi delle femmine. La coda dei maschi è più lunga e grossa alla base.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Sconosciuta la possibilità di detenere questi animali.
La possibilità di allevare questa specie è possibile solo ai parchi zoologici intenzionati a portare avanti progetti riproduttivi.
Risultano solo alcuni privati, perlopiù negli USA, a detenere e riprodurre in cattività questa specie.

ALIMENTAZIONE
Principalmente erbivora.
Alcune popolazioni si nutrono dell'unica forma vegetale presente sulle proprie isole, l'Opuntia galapagoensis, una cactacea di cui mangiano ogni parte.
In ogni caso è accettato ogni tipo di vegetale e frutta.

RIPRODUZIONE
Non molto conosciuta, comunque analoga a quella di Geochelone Gigantea.
La femmina depone circa 15 uova per covata.

STORIA E PROBLEMATICHE
La storia di queste testuggini e molto antica, si presume decine di migliaia di anni fa.
Sembra che tutte le varie sottospecie si siano differenziate partendo da un progenitore comune, differenziandosi poi in base al habitat trovato sulle varie isole.
Proprio lo studio su questi animali ha permesso a Charles Darwin di formulare la sua celebre Teoria sull'Evoluzione.
Fino al diciottesimo secolo le Galapagos, vista la notevole distanza dalle coste del Ecuador di cui fanno parte, sono state praticamente ignorate dall'uomo.
In questi anni, con le nuove rotte e le spedizioni di baleniere e altre navi, le Galapagos sono diventate una tappa in cui i balenieri e i marinai venivano a rifornirsi di carne, acqua e a riparare le navi.
A farne le spese sono state proprio le testuggini, cacciate a migliaia perché vivevano nelle stive delle navi per lungo tempo, fornendo carne fresca agli equipaggi.
Inoltre il loro grasso era molto ricercato dai primi colonizzatori che si sono insediati nell'arcipeago.
Si stima che in origine ci fossero oltre 250.000 testuggini sulle Galapagos, nemmeno un secolo dopo il numero era sceso a circa 30.000 e almeno 3 sottospecie erano estinte!
Ma questo era solo il primo dei problemi causati dall'uomo alle Galapagos e ai suoi abitanti.
Un altro problema, che negli anni sarebbe emerso prepotentemente fino a durare ai nostri giorni, era dovuto ai vari animali non autoctoni importati dall'uomo.
I primi sono stati i ratti, arrivati con le navi.
I ratti predano i nidi e i neonati, distruggendo intere nidiate.
Poi è stata la volta del bestiame, asini, maiali ecc che distruggevano i nidi, calpestavano le uova.
Inoltre le capre selvatiche, che ancora oggi divorano tutte le forme vegetali, togliendo cibo alle testuggini e desertificando intere zone.
Senza considerare i vari gatti, cani ecc.
Molte sono state anche le specie vegetali invasive, che si sostituivano a quelle autoctone. Quando nel 1936, il governo dell'Ecuador ha dichiarato le Galapagos "protette", la situazione sembrava compromessa irreversibilmente.
Bisognerà comunque attendere il 1959, con la dichiarazione delle Galapagos "Parco Nazionale" e la fondazione del "Charles Darwin Foundation" sull'Isola di Santa Cruz, per vedere finalmente un serio programma di recupero.
Quando il centro e' diventato operativo, almeno 3 sottospecie di Geochelone nigra erano estinte. Di una sottospecie, Geochelone nigra hoodensis, rimanevano solo 14 esemplari, subito trasferiti al centro per avviare un programma di riproduzione.
Nel frattempo si cominciava con la cattura di tutti gli animali non indigeni presenti sulle isole, con l'eradicazione delle specie vegetali alla scopo di ripristinare l'ecosistema originario.
Il programma ha avuto successo, nel 1975 sono stati reintrodotti i primi 700 esemplari nati in cattività, che hanno cominciato a riprodursi liberamente nel 1990.
Ancora oggi il centro riproduce ogni singola sottospecie, per cercare di aumentare il numero dei soggetti selvatici, facendo schiudere le uova in incubatrice per aumentare il numero di femmine e portando esemplari già cresciuti nelle isole di origine.
I problemi non sono ancora risolti, alcuni dovuti a fenomeni naturali, come nel 1998 quando l'eruzione del vulcano di Cerro Azul minacciava una folta colonia di testuggini, che si trovavano proprio nella direzione prevista dalle colate.
E' stato necessario un intervento aereo per prelevare gli animali e spostarli in zone sicure, riducendo a un solo esemplare le perdite.
In altri casi, come quello dell'Isola Isabela, le capre che si credeva fossero state eliminate, sono ricomparse numerosissime.

LA STORIA DI "GEORGE"
Questa invece è la storia, famosissima, di "George il solitario" o il "Vecchio George". George è l'unico esemplare rimasto della sottospecie Geochelone n. abingdonii.
La sottospecie, dell'isola Pinta, era creduta estinta dal 1906, quando erano stati avvistati gli ultimi 3 maschi.
Nel 1971, quando i guardaparco erano impegnati ad eliminare le capre e a ristabilire l'ecosistema, hanno rinvenuto un unico maschio, che si aggirava solo in mezzo a una zona disboscata dalle capre!
Subito è stato trasferito al centro Darwin, mentre si cercava (e si cerca ancora oggi) se fosse presente almeno un altro esemplare femmina della sua sottospecie.
Si e' provato a riprodurre George con altre femmine di altre sottospecie per cercare di tramandare almeno parte dei suoi geni, ma le uova non si sono mai schiuse, probabilmente a causa di alcune differenze genetiche.
Sull'Isola Pinta si cercano ancora oggi esemplari che potessere essere stati troppo piccoli al momento del ritrovamento, ma la ricerca è resa ardua dal fatto che, una volta rimosse le capre, la vegetazione ha ripreso in modo rigoglioso a ricoprire l'isola, rendendo molto difficile il ritrovamento di eventuali esemplari presenti.
L'età stimata di George è di circa 80 anni, gode di buona salute ed è tuttora uno dei simboli delle Galapagos.
Attualmente è in corso un progetto genetico, a cura dello Yale Institute (USA) , diretto dalla ricercatrice italiana Gisella Caccone, per classificare tutte le sottospecie e tentare di accoppiare e riprodurre Georg con la specie più vicina.

*("George" è deceduto il 24 Giugno 2012)

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 12:49

Geochelone (Aldabrachelys) gigantea

Geochelone (Aldabrachelys) gigantea

Testuggine gigante delle Seychelles o di Aldabra

Specie Terrestri

Aldabra Giant tortoise / Aldabra Riesenschildkröte
Scheweigger 1812

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GIGANTEA

STATUS GIURIDICO
Inclusa in App.II CITES.
Il nome scientifico e la tassonomia sono ampiamente discussi, alcuni studiosi ritengono sia giusto collocare la specie sotto la denominazione di "Dipsochelys elephantina", altri propendono per "Aldabrachelys gigantea" dal nome dell'atollo di origine, altri ancora sostengono l'istituzione del genere "Megalochelys".

DISTRIBUZIONE
La zona di origine sarebbe unicamente l'atollo di Aldabra, nelle Seychelles ma da esse distante alcune centinaia di chilometri, il che ha favorito la differenziazione della specie.
E' stata poi reintrodotta in altre isole dell'arcipelago, quali Curiouse, Praslin, Mahe, sulle quali era presente ma in cui la caccia da parte dei primi colonizzatori aveva portato all'estinzione le colonie presenti.
Alcune popolazioni sono inoltre presenti a Mauritius , a Reunion e in Madagascar.
Secondo alcuni autori le testuggini presenti a Mahe' sarebbero appartenenti ad una sottospecie a se, Dipsochelys Resurrecta.

HABITAT
Zone aperte e margini di zone boscose, coperte di cespugli e piante basse, di solito nelle vicinanze di pozze d'acqua in cui bere e bagnarsi.
Frequenta sia le zone costiere che l'interno delle isole in cui vive.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Molto tranquille e indolenti, passano la giornata a brucare la vegetazione o immerse nelle pozze fangose, che utilizzano per abbassare la temperatura corporea nelle ore più calde.
Spesso si spingono anche sulle spiagge, immergendosi a volte anche nei primi centimetri della zona di risacca.
Tolleranti nei confronti dei propri simili, spesso pascolano a decine nella stessa zona, senza infastidirsi l'una con l'altra, qualche scaramuccia e' comunque possibile tra i maschi nel periodo riproduttivo.

CARATTERISTICHE FISICHE
Il carapace è più o meno a cupola (spesso sono visibili differenze da esemplare a esemplare), di colore grigio o marroncino, le scaglie che lo compongono sono lisce, senza dentellature.
Spesso la parte frontale del carapace è svasata verso l'alto.
Una sola placca nucale.
La struttura delle zampe è colonnare, massiccia e forte.
Il collo è molto lungo e consente di raggiungere anche le parti superiori degli arbusti.
Le misure sono in media di 120 cm per i maschi, con un peso che può raggiungere e superare i 200 Kg, con massimi registrati di 160 cm e oltre 250 Kg.
Le femmine sono più piccole, raggiungono i 100 cm di lunghezza del carapace e un peso di 150-170 Kg.
E' probabile l'esistenza di alcune sottospecie, le cui differenze non sono state tuttavia studiate a fondo.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono più grandi delle femmine. La coda dei maschi è più lunga e grossa alla base.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Teoricamente possibile e non particolarmente difficile.
Le dimensioni raggiunte però di fatto la rendono consigliabile solo ai parchi zoologici o ad appassionati che dispongano di grandi spazi e risorse.
Una coppia adulta necessita di uno spazio riscaldato di almeno 10x 5 metri, che devono essere riscaldati a 30-32 gradi nel periodo invernale, teoricamente una vera e propria stalla riscaldata!
Deve inoltre essere presente una pozza, profonda 30-40 cm, per consentire agli animali di entrarvi.
Esemplari baby o molto giovani possono essere temporaneamente allevati in terrario, per esemplari fino a 30-40 (corrispondenti a circa 2-3 cm può essere sufficiente un terrario di 250x150 cm, con una zona riscaldata a 28-31 gradi e un adeguata fornitura di raggi UVB.
Alla notte la temperatura può ridursi fino a 19-22 gradi.
Anche in questo caso deve essere presente un ampia bacinella per bagnarsi e mantenere l'ambiente relativamente umido ( circa il 50-60%), a tal fine è utile vaporizzare con acqua tiepida una volta al giorno.
Come materiale di fondo si può utilizzare corteccia a pezzatura grossa oppure fieno, da sostituire molto spesso per evitare che marcisca.

ALIMENTAZIONE
Principalmente erbivora.
In cattività si dovrà basare la dieta su erbe selvatiche, cicorie e radicchi, cime di rapa e anche fieno se accettato. Spesso si nutre di semplice erba. Si possono offrire anche foglie e fiori di Ibisco. Importante un altissima percentuale di fibre. La frutta va offerta solo di rado in cattività.
Nonostante in natura si nutra spesso delle carcasse di animali morti (spesso anche testuggini e granchi, uccelli ecc), è meglio evitare di fornire carne o altri derivati, per evitare una crescita deforme, frequente negli esemplari cresciuti in cattività.
Importante è l'aggiunta di calcio e vitamine per rettili vegetariani, almeno 4 volte al mese.

RIPRODUZIONE
I maschi non sono particolarmente violenti nei confronti delle femmine e degli altri maschi presenti.
Il corteggiamento da parte del maschio non è molto violento, spesso si limita a salire sulla femmina, immobilizzandola con la propria mole e il proprio peso.
Al massimo si osserva qualche colpo con il carapace o qualche morso.
Le femmine una volta pronte alla deposizione scavano una buca di 30-40 cm in cui depongono da 4 a 15 uova, una sola volta per stagione riproduttiva (spesso una sola volta ogni 2 anni).
Le femmine, quasi sempre, urinano nella buca durante lo scavo, a volte fino a 5 litri...
Le uova sono sferiche e hanno la dimensione di una palla da tennis.
L'incubazione a 30-31 gradi dura dai 3 ai 7 mesi, l'umidità consigliata si aggira attorno al 70-80%.
In natura, i piccoli schiudono in concomitanza con la stagione delle piogge, trovando quindi una maggior quantità di cibo a disposizione.
Si può indurre l'accoppiamento in cattività facendo osservare un periodo di relativa aridità, riducendo le vaporizzazioni o le annaffiature per qualche settimana.
I piccoli alla nascita misurano circa 6 cm, per un peso di 60 gr.
E' consigliabile l'allevamento stabile in terrario dei neonati, alle stesse condizioni degli adulti.
A 4 anni di età raggiungono circa i 50-60 cm, la maturità sessuale è raggiunta piuttosto tardi, attorno al ventesimo anno di età.

NOTE
Per i motivi citati (e per il costo astronomico degli esemplari sul mercato), questa è una specie riservata esclusivamente ai grandi giardini zoologici o ad appassionati davvero esperti.
Nonostante la specie non rischi al momento l'estinzione ( ne vivono oltre 100.000 esemplari nella sola Aldabra), il limitato areale di diffusione la pone comunque a rischio.
Aldabra è dal 1982 dichiarata patrimonio mondiale dall' UNESCO, e le visite sono strettamente sorvegliate.
Non esistono predatori che possano uccidere gli esemplari adulti, in compenso sono molto vulnerabili i piccoli, spesso predati (unitamente alle uova) da animali introdotti dall'uomo.
Ultimamente sul mercato, sono frequentemente offerti baby esemplari, prima di cedere all'acquisto ricordate che a 4-5 anni di età misurano già 40-50 centimetri di lunghezza del carapace, e anche il terrario più spazioso risulterà quindi angusto...
Infine una curiosità, gli esemplari durante il sonno spesso appoggiano la testa su rami o altri oggetti, per sostenere il peso del lungo collo.

Autore: Luca Caroldi

Pubblicato in Tartarughe terrestri
Mercoledì, 23 Aprile 2014 10:59

Chersina angulata

Chersina angulata (Schweigger 1812)

Testuggine sudafricana / South African Bowspit Tortoise / Afrikanische Schnabelbrustschildkrote

CLASSIFICAZIONE

Ordine = Testudines
Sottordine = Cryptodira
Famiglia = Testudinidae
Genere = Chersina
Specie = angulata

STATUS GIURIDICO

E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2

DISTRIBUZIONE

Stato del Sud Africa, sud della Namibia, alcune isolate popolazioni in Botswana.

HABITAT

Colonizza savane secche e zone sabbiose, spingendosi sino ai margini delle foreste sud africane.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

E' attiva durante le ore di luce, si nasconde all'ombra di sterpi, alberi o spesso si rifugia in piccole grotte naturali o scavate da altri animali, durante le ore più torride.

CARATTERISTICHE FISICHE

Carapace di forma ovale, la colorazione può essere variabile. Genericamente a fondo scuro, quasi nero, con macchie marrone - ocra per ogni scuto. Alcuni esemplari sono quasi totalmente neri, altri si presentano solo con alcune macchie, si può dire che ricordi la colorazione di Testudo marginata.
Le placche gulari del piastrone e le nucali del carapace sono molto estese in avanti, sia a proteggere la testa sia per usarle come "ariete" nelle competizioni tra i maschi.
Il piastrone è rossiccio , con macchie irregolari, di solito 2 fasce parallele lungo il piastrone unite nella zona caudale.
La pelle delle zampe è scura con qualche macchia ocra, la testa e giallo ocra, nera sulla zona frontale.
Misura mediamente 20-22 cm per i maschi, 16-18 per le femmine. Massimi conosciuti 30 cm in grossi maschi.

DIMORFISMO SESSUALE

Non ci sono grandi differenze tra i maschi e le femmine, soprattutto quando gli esemplari non hanno ancora raggiunto l'età adulta.
La coda del maschio è più lunga ed ha la base più larga. Le placche gulari e nucali nel maschio sono molto più prominenti che nelle femmine. La parte posteriore del carapace nel maschio tende ad essere svasata.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'

In terrario si può allevare senza grossi problemi a patto di ricreare un ambiente secco, questa specie non tollera l'umidità.
Le misure consigliate per una coppia sono 150x90cm di base.
Come materiale di fondo si può utilizzare materiale come trucioli depolverati, segatura o altri materiali che non trattengano umidità.
Indispensabile l'utilizzo di neon o lampade UV per rettili.
La temperatura deve essere di 30-33 gradi nella zona di basking, 26-27 nel resto del terrario.
Si utilizzi allo scopo una lampada ad incandescenza per il punto "caldo" eventualmente sotto il terrario si aggiunga un tappetino riscaldante.
Le temperature notturno non devono essere inferiori a 22-23 gradi.
La bacinella per bere non è indispensabile, preferibile inserirla nel terrario a giorni alterni, per qualche ora, onde evitare innalzamenti del tasso di umidità.
Posssibile allevare Chersina angulata all'aperto solo nei caldi mesi estivi, a patto di ricreare l'ambiente secco e privo di umidità da cui proviene.
Particolare attenzioni vanno poste per la notte e le giornate di pioggia, in cui gli esemplari vanno ricollocati in terrario.

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione di C. angulata è erbivora, si forniscano vegetali come lattughe, cicorie, radicchi, indivia, foglie e fiori di Ibisco e la maggior quantità possibile di erbe selvatiche come tarassaco, trifoglio, piantaggine.
Inoltre è bene aggiungere settimanalmente del calcio al cibo.

RIPRODUZIONE

I maschi hanno l'abitudine di azzuffarsi prima di accoppiarsi, sono molto territoriali e un maschio solitamente non tollera la presenza di un altro maschio nel proprio territorio.
I maschi cercano di rovesciarsi l'un l'altro, utilizzando come rostro il prolungamento anteriore di piastrone e' carapace.
Spesso il perdente rimane capovolto rischiando di morire sotto i cocenti raggi del sole.
Il corteggiamento avviene come per le altre tartarughe di terra, con violenti scontri tra maschi e con morsi e colpi di carapace nei confronti delle femmine per costringerle a fermarsi.
La deposizione avviene 5-6 volte all'anno, un solo uovo per covata.
I tempi di schiusa in natura sono molto variabili, da 3 a 8 mesi.
In incubatrice sono stati riferiti tempi di 3-4 mesi a 30 gradi.

NOTE

Chersina angulata è una specie molto rara sul mercato italiano, sia per il piccolo areale di distribuzione sia per il numero esiguo di uova deposte.
Comunque se si rispettano le naturali esigenze si tratta di una specie che si adatta senza grossi problemi alla cattività.

Pubblicato in Tartarughe terrestri
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