Progetto TCI Angonoka , programma 2013

 

 

 

Partenza 26 marzo per la missione 2013 in Madagascar.

Tutto è pronto per la partenza dei volontari del Tarta Club Italia per il Madagascar, ormai consueta meta di uno dei suoi progetti naturalisti, il “Progetto TCI Angonoka”, per salvare la testuggine più rara al mondo, l’Astrochelys yniphora, denominata Angonoka dai locali, ma anche aiutare i bambini poverissimi di alcuni villaggi in mezzo alla foresta del parco di Ankarafantsika, nel nord-ovest dell’isola rossa, così è denominata l’isola; una volta era chiamata l’isola verde, ma dopo 50 anni di selvaggi disboscamenti la foresta si è ridotta ad un misero 20-25%, dovuti soprattutto alla scellerata scelta di creare pascoli per l’allevamento degli zebù con l’uso selvaggio degli incendi ed al bisogno di carbone per cucinare. Specialmente la parte sud dove gli allevamenti sono più intensivi, ormai si sta desertificando con conseguente diminuzione delle piogge stagionali e di pari passo con l’impoverimento delle popolazioni che sono ora veramente in condizioni pietose. Purtroppo in questo paese poverissimo c’è da tempo anche una forte crisi politica che sta sperperando le grandi risorse naturaliste ed energetiche a vantaggio dei paesi emergenti che sono affamati di materie prime e non sono minimamente rispettosi dell’immenso patrimonio di biodiversità che ancora resiste con grandi difficoltà in questo meraviglioso paese.

L’impegno dell’associazione Tarta Club Italia è iniziato nel 2009 ed è di supporto ad un progetto già esistente denominato “ Project Angonoka”, gestito dall’associazione internazionale Durrell Wildlife Conservation Trust allo scopo di portare nuove energie per migliorare la salvaguardia di questa rarissima specie che purtroppo è ambitissima dai collezionisti di tutto il mondo. Qui si possono leggere i particolari dei lavori eseguiti dalla nostra associazione : http://www.tartaclubitalia.it/progetto-tci-angonoka .

Solo 50 anni fa in tutta l’isola erano conosciuti solo 17 esemplari e si decise di costruire un piccolo centro di riproduzione dove fra impegno di alcuni “eroici pazzoidi” e furti, si è arrivato ad un numero attuale di circa 600 esemplari fra quelli in natura e quelli nel centro di riproduzione. L’azione del Tarta Club Italia si è da prima rivolta verso l’aspetto della sicurezza del centro, installando nuovi sistemi ad altissima tecnologia (italiana) che si sono rilevati molto efficienti, ma poi oltre alla donazione di molto materiale tecnico per il centro (microscopio, strumenti per rilevare il battito dentro le uova, fotocamere digitali, GPS e tanti prodotti medicinali e tecnici) si è impegnata anche nell’incubazione artificiale donando una incubatrice professionale per migliorare i risultati delle schiuse delle preziose uova.

Era però impossibile non farsi coinvolgere dai tanti bambini poverissimi di quella regione ed è nata così anche una raccolta fondi che ogni anno ci permette di portare personalmente aiuti concreti con materiali di cancelleria per permettere ai bambini di andare a scuola. Nel 2012, abbiamo anche consegnato a 4 villaggi, 4 cucine solari che permettono di cucinare il cibo (soprattutto riso) e diverse cucine a legna e carbone ad alta resa che permette il risparmio del 50% di carbone o legna; questo allo scopo di diminuire il disboscamento .

Ora, la nuova missione 2013 consiste il grandi linee nell’installare altri due sistemi di sicurezza, uno in un nuovo recinto di quarantena ed uno in un luogo remoto che viene usato come pre-rilascio degli esemplari sub-adulti, oltre ad una importante modifica dell’incubatrice per renderla sempre più efficiente. Inoltre, porteremo nella zona dove vivono in natura questi rari esemplari (parco di Soalala) un prezioso strumento (Data-logger) che memorizza i dati di temperature e umidità di tutto l’anno, allo scopo di ottimizzare i risultati della nostra incubatrice che è in un altro parco.

Questi i dettagli della nuova missione:

La preparazione dei materiali per il programma 2013 è lunga e occorre tanta pazienza, con vari test per evitare sorprese in luoghi dove anche un piccolo particolare diventa una montagna da scalare.

questi i 5 punti principali del programma 2013:

  1. Installazione sistema di allarme nel nuovo recinto di quarantena. 
  2. Modifiche all'attuale incubatrice.
  3. Installazione del sistema di allarme nel recinto di pre-rilascio nel parco di Soalala.
  4. Installazione del sistema Data-Logger nel parco di Soalala per rilevare temperature e umidità.
  5. Aiuti ai bambini poveri dei villaggi limitrofi al centro di riproduzione di Ampijoroa.

Descrizione dei 5 punti:

1)A fine 2012 nel centro di recupero di Ampijoroa, è stato costruito un recinto di quarantena per ospitare sopratutto gli esemplari sequestrati sopratutto negli aeroporti e ci andranno anche i due esemplari che ha recuperato il TCI nel 2010 e 2011. Prima di questo gli esemplari erano tenuti ad Antananarivo nella sede malgascia del Durrell, ma le temperature per molti mesi non sono idonee, compreso i piccoli spazi. Nel luglio scorso, mentre era in costruzione, abbiamo preso tutte le misure per i nuovi materiali per proteggere anche questo spazio, che ora abbiamo acquistato e assemblato; rimangono solo alcuni cavi e guaine di protezione che acquisteremo in loco.

2)Alla fine della scorsa stagione di incubazione, l'incubatrice faceva fatica ad abbassare la temperatura interna, in quanto esternamente era veramente alta; la minima notturna, all'interno dell'ufficio dove è posizionata non scendeva sotto i 30°C mentre di notte è impostata circa sui 24°C. Questo ci ha fatto pensare che ci fosse anche un problema nel sistema di raffreddamento formato da celle di Peltier; purtroppo sapevamo già che questo è un punto critico,  tale celle hanno il problema di un forte assorbimento di corrente e non molta affidabilità nel tempo. Da noi, in Europa il problema solitamente è il riscaldamento, quindi il raffreddamento è sempre stato poco studiato, mentre nel centro di riproduzione in Madagascar è il contrario e comunque questa specie necessita di tempi di utilizzo dell'incubatrice molto lunghi (10-11 mesi) che mettono a dura prova i materiali.  Proprio per questa poca sicurezza, stavamo pensando da tempo di modificare il sistema di raffreddamento, tanto che nella nostra scorsa missione abbiamo fatto delle prove di temperature a 100cm sul sottosuolo per vedere se la temperatura era più bassa, per studiare un sistema ad acqua con tubo sotterrato, ma abbiamo verificato che c'era poca differenza di temperatura, quindi scartato il sistema. Una volta tornati a casa,  abbiamo iniziato a studiare altri sistemi, fermo restando che si devono considerare parametri fondamentali come affidabilità, basso consumo di energia ed efficienza nel raffreddamento,   arrivando a puntare su un sistema ben collaudato ma non utilizzato nelle incubatrici, cioè un sistema con mini-compressore a gas e due radiatori di cui uno esterno ed uno che viene posizionato all'interno dell'incubatrice. Abbiamo trovato un piccolo compressore che consuma solo 30W (contro i 250 delle celle di Peltier) utilizzato nei piccoli frigoriferi delle camere degli hotel,  quindi molto affidabile e con un potere di raffreddamento notevole.   Già da un anno stavamo studiando un nuovo tipo di centralina elettronica che ci siamo fatti costruire su misura, in cui possiamo impostare 24 temperature durante la giornata e il valore di umidità, ricreando così alla perfezione i parametri voluti,  con linearità. Inoltre il nuovo strumento è impostabile con 4 programmi per simulare al meglio 4 stagioni.  Abbiamo acquistato anche una piccola pompa perilstaltica che fornisce gocce di acqua su un panno-spugna posto sulla base dell'incubatrice che viene controllata sempre dalla centralina per regolare l'umidità. Abbiamo costruito una piccola copia dell'incubatrice in legno, dove stiamo ultimando le prove con tutti i nuovi materiali che sono da mettere a punto in tutti i particolari, ma abbiamo già verificato l'elevata efficienza del nuovo sistema di raffreddamento.

3)Di questo impianto ne era prevista l'installazione già nella missione 2012 ma il Durrell non riuscii a terminare i lavori in tempo e il materiale l'abbiamo lasciato nel centro in attesa di installarlo nel 2013. Restano da acquistare in loco alcuni materiali come cavi elettrici, guaine di protezione, una batteria ed un piccolo pannello fotovoltaico.  Tutto il sistema sarà installato nella stagione secca in quanto nel parco di Soalala è molto difficile arrivarci , è proprio fuori dal mondo.

4)Il Data-Logger è uno strumento che rileva i dati di temperatura e umidità per lunghi periodi, dopo di che i dati possono essere scaricati su un notebook .   Questo studio serve per conoscere i parametri nel luogo dove vivono le Astrochelys yniphora (parco di Soalala) per poi impostarli nella nostra incubatrice che invece è nel parco di Ankarafantsika (circa 300-400 km di distanza in linea d’aria), dove la foresta è più alta e probabilmente i parametri differiscono un pò.  La ricerca di uno strumento adatto alle nostre esigenze non è stata facile in quanto quasi tutti i prodotti in commercio, anche più economici, erano con sonde per rilevamento dell'umidità in aria e non nel terreno.  Finalmente abbiamo trovato delle sonde specifiche per essere infilate sul terreno, sia per l'umidità che per la temperatura, ma i costi si sono rilevati altissimi e abbiamo dovuto prolungare ulteriormente le nostre ricerche che si sono dirette verso uno strumento che riteniamo sia perfetto per noi. La durata della batteria è di ben 3 anni, ma sicuramente scaricheremo i dati ogni anno, impostando i rilevamenti ogni ora. 

5)Al momento la raccolta dei fondi da destinare ai bambini poveri del Madagascar è ferma a circa 1.200 euro che abbiamo recuperato durante l’ultima edizione della nostra grande mostra TARTARUGHE BEACH e dai soci dell’associazione,  ma speriamo che all’ultimo momento in qualche altra donazione.  Dopo di che al nostro arrivo in Madagascar, penseremo come usarli al meglio,  prima ci sentiremo coi nostri amici del centro per decidere cosa acquistare e a quali scuole distribuire i nuovi doni, documentando poi tutte le consegne. Oltre alle consegne degli aiuti, svolgeremo dei corsi di educazione ambientale e del valore della salvaguardia degli animali; devono comprendere che valgono molto di più da vivi che mangiarseli.

Ovviamente non vediamo l'ora di ripartire per la nuova missione 2013 !

Rifacciamo l'appello per chi volesse donare qualcosa sia per il progetto che per i bambini poveri, basta scriverci e prenderemo accordi : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Agostino Montalti

(presidente Tarta Club Italia)

www.tartaclubitalia.it

 

 

 

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