Baby Tarte: letargo sì, letargo no

Baby Tarte: letargo sì, letargo no

Articolo di Anna Emme per Tarta Club Italia

Quando le temperature si abbassano e le giornate diventano sempre più brevi l'allevatore di tartarughe comincia ad avere il grande dilemma: "le piccoline le mando in letargo o le tengo sveglie? Sono così piccine...... pochi grammi.... e fanno tanta tenerezza.... "

Ma sappiamo esattamente quali sono i pericoli per le tartarughe? I pericoli del letargo e i pericoli nel tenerle sveglie? E sappiamo come evitare i pericoli per le piccine (oltre che per le grandi)? 

Pericolosità del letargo. Perché il letargo può essere pericoloso?

Il letargo è un momento molto delicato nella vita delle tartarughe. Un momento molto importante nel quale, in natura, si dispiegano tutte le loro abilità, non solo la loro capacità di individuare i luoghi idonei ove andare in letargo, al sicuro da predatori, da eventuali abbassamenti fuori norma di temperatura, da allagamenti persistenti, ma anche la loro capacità di arrivare alla soglia del letargo in buone condizioni di salute. Un letargo controllato – e fatto con i corretti accorgimenti - può praticamente azzerare i rischi che esistono in natura.

Le tartarughe che vivono in ambiente limitato, sia esso giardino sia esso terrario, devono spesso affrontare una ulteriore e terribile serie di pericoli : gli errori degli allevatori.

Cattiva informazione, vecchi luoghi comuni, scarsa conoscenza della biologia delle tartarughe inducono alcuni allevatori, seppur in buona fede, a fare errori che risultano spesso letali alle tartarughe. Gli errori che sono letali per le adulte lo sono a maggior ragione per le baby tartarughe.

Non si può però dare la "colpa" al letargo se è l'allevatore a fare errori di base importanti. Occorre invece capire quali sono i principi che regolano il letargo e quali sono i pericoli per le nostre tartarughe, in modo da evitare ogni problema senza fare errori.

Ma il letargo è indispensabile come dicono tutti? O se ne può fare a meno?

Sì, il letargo è indispensabile per la buona salute di quelle specie di tartarughe che, come le nostre testudo, nel loro ambiente naturale, vanno il letargo. Ormai il fatto è accertato ed è fuori discussione.

Il loro organismo, nel corso del tempo, si è organizzato in modo tale da trarre giovamento da questo momento di pausa e, quindi, di rallentamento del metabolismo. La mancanza del periodo di letargo porta ad una serie di problemi che minano la loro salute. Ad esempio le femmine adulte che rimangono sveglie in terrario durante l'inverno hanno spesso problemi nella deposizione delle uova (deposizione anticipate, ritenzione di uova, scarsa fertilità). Nelle baby il problema uova non c'è ovviamente ancora, però il saltare il letargo provoca loro danni importanti, principalmente connessi con l'eccesso di crescita. Inutile dire che una crescita sana è essenziale per una baby tarta né più né meno di quanto sia essenziale per qualunque baby.

 

Ok, il letargo è indispensabile per le tartarughe adulte, ma anche per quelle piccole? Perché dovrei mandare in letargo anche le baby? Sono così piccine!

Proprio perché sono piccole è importante che si abbia particolare cura nel loro allevamento e nella loro crescita. E, prima cosa fra tutte, bisognarispettare i loro ritmi biologici.

Le baby tartarughe che saltano il letargo vanno spesso incontro a problemi connessi con l'eccesso di crescita: cattivo sviluppo della struttura ossea e serissimi problemi agli organi interni quali fegato e reni. E purtroppo questi problemi possono avere ripercussioni anche in età adulta.

Quali sono gli errori da evitare nel letargo?

Preparare una baby al letargo non e' difficile. Con pochi accorgimenti basilari le nostre piccole faranno il loro salutare letargo senza alcun inconveniente.

  1. Per le piccole così come le adulte è fondamentale che le tartarughe siano sane. Prima dell'abbassamento delle temperature devono essere normalmente reattive e di buon appetito. Non devono avere alcun sintomo di malattia (a puro titolo esemplificativo: scoli nasali e/o oculari). Se le piccole sono nate da poco devono avere buona vivacità.
  2. E' fondamentale che le tartarughe vadano in letargo dopo aver evacuato tutto il cibo ingerito. Prima del letargo occorre quindi rispettare rigorosamente un periodo di digiuno che, per le piccole, viene indicato di circa 3 settimane. E' un errore gravissimo dare da mangiare ad una tartaruga subito prima del letargo. Infatti il cibo non digerito si decompone dentro l'apparato digerente con esiti anche mortali. E' sbagliato pensare che le tartarughe possano soffrire di questo periodo di digiuno. Con il diminuire della temperatura, rallentano naturalmente tutte le funzioni vitali, incluso l'istinto verso il cibo. L'allevatore deve cercare di facilitare questa preparazione al letargo evitando di somministrare del cibo, anche se, magari, c'è una imprevista giornata più calda della norma.
  3. Contemporaneamente al digiuno si dovrà accorciare la durata delle giornate e si dovranno diminuire le temperature diurne e notturne. Per le tartarughe che vivono all'esterno, anche se in ambiente protetto come un giardino o un recinto, significa in pratica seguire l'andamento stagionale: e' il normale autunno con le temperature che si abbassano e le giornate che si accorciano. L'allevatore che tiene le tartarughe in terrario dovrà quindi simulare l'autunno per le tartarughe che fossero tenute in terrario fino a quel momento. Abbasserà gradualmente la temperatura del terrario e diminuirà le ore di "luce".
  4. Durante questo autunno, naturale o ricostruito, la tartarughe diventeranno sempre più lente, sempre meno reattive. Alcune scaveranno delle buche per interrarsi, altre si nasconderanno sotto delle foglie o sotto qualche riparo, altre ancora entreranno in letargo all'aperto senza proteggersi eccessivamente dalle intemperie.
  5. Ora che si sono "addormentate" possiamo intervenire.

Un letargo protetto

Se rileggiamo il paragrafo sulla pericolosità del letargo ci rendiamo conto che, con il momento in cui entrano in letargo, siamo solo all'inizio di un periodo delicato. Il nostro compito e' quindi di mettere le piccole, che ora sono particolarmente indifese, in condizioni di superarlo in modo ottimale.

E per fare ciò si ricorre al letargo protetto, vale a dire ad un letargo che, pur essendo un vero e proprio letargo, non abbia tutti gli inconvenienti che possono esserci in natura. E principalmente le dobbiamo proteggere da:

  1. predatori. Sono un enorme problema per le tartarughe, baby e non, e nel periodo invernale sono soprattutto (anche se non solo) topi e ratti ad essere il pericolo maggiore.
  2. temperature troppo basse. Le temperature troppo basse le gelerebbero velocemente, data la piccola massa corporea delle baby.
  3. temperature più tiepide della norma. Le temperature intermedie riattiverebbero il metabolismo facendo consumare loro molte energie senza però consentire loro di nutrirsi.
  4. temperature insolitamente alte fuori stagione. Un insolito periodo caldo prima di un ritorno del freddo le sveglierebbe, grazie alla loro piccola massa corporea, spingendole a nutrirsi. Il ritorno di temperature fredde le riporterebbe in letargo a stomaco pieno.

Come si organizza un letargo protetto.

  1.  Il sistema più semplice per organizzare un letargo protetto è di preparare una scatola di cartone o di legno possibilmente ben isolata (ad esempio rivestendola esternamente con polistirolo) da collocare in un ambiente che abbia una temperatura piuttosto costante di 5-8 gradi.
  2. L'ambiente in cui metteremo la scatola del letargo dovrà essere al sicuro da topi e ratti oppure la scatola dovrà essere rivestita da una robusta rete.
  3. Dentro la scatola metteremo della terra (o altro substrato), delle foglie secche, la sonda di un termometro che registri le temperature minime e massime ed infine le nostre tartarughe. Il corpo del termometro lo metteremo fuori dalla scatola in modo da monitorare le temperature all'interno senza dover aprire la scatola continuamente. Non dobbiamo mettere né cibo né acqua, perché le nostre tartarughe già addormentate non ne hanno bisogno. Le scatole non devono essere sigillate e, se troppo ben chiuse, bisogna praticarvi dei fori di aereazione.
  4. Durante il letargo le terremo sotto controllo pesandole una volta al mese e verificando che non calino troppo di peso. Occorrerà anche verificare che il substrato non si disidrati eccessivamente.
  5. Quando arriverà primavera le tireremo fuori dalla scatola facendole abituare gradualmente, nell'arco di circa una settimana – dieci giorni, alle temperature più tiepide.

Quale deve essere il peso minimo per andare in letargo?

Non esiste un peso minimo di letargo. Anche le baby di 10-12 grammi fanno benissimo il letargo, né più né meno che le loro sorelline di 20 o 30 grammi. Pensare che non possano andare in letargo perché sono piccole sarebbe come pensare che un neonato non può dormire finché non e' diventato grande.

E se volessi far fare un letargo breve?

Se proprio si ha paura di far fare il letargo completo alle baby appena nate, si può optare per il letargo breve che dovrà durare almeno due mesi. In questo caso si inizierà il letargo normalmente in autunno e lo si interromperà in anticipo.

E' sconsigliato, se non ci sono seri motivi, di cominciare il letargo in ritardo perché la preparazione artificiale al letargo è molto più laboriosa della preparazione naturale nella stagione giusta.

Io quest'anno non ho tempo per "studiare" il letargo. Quindi le terrò sveglie.

In realtà preparare un buon terrario per l'inverno e' molto più difficile che preparare un buon letargo. E sono parecchie le baby tartarughe che si ammalano e che muoiono, a volte proprio a primavera, a causa della cattiva organizzazione del terrario invernale.

E' quindi meglio "perdere" un po' di tempo per "studiare" il letargo, piuttosto che perdere molto più tempo per studiare e realizzare un buon terrario.

Tenerle sveglie senza terrario, magari in una scatola vicino al termosifone, o anche in un qualche posto in casa ha in genere esiti negativi: sono poche le tartarughe che riescono a sopravvivere in queste condizioni. In questi casi la percentuale di tartarughe che muoiono è elevatissima.

Risposte brevi in ordine sparso

Il letargo va fatto al buio o è meglio che ci sia la luce?

Meglio al buio. La presenza di luce le può spingere a svegliarsi anche con temperature relativamente basse.

Prima del letargo non devono mangiare, ma possono bere?

Sì. E' molto positivo se bevono prima del letargo.

Anche quando si svegliano bisogna mettere subito una ciotolina di acqua a disposizione in modo che possano bere a volontà.

Perché prima del letargo non dobbiamo dare cibo aggiunto rispetto a quello già disponibile in giardino?

Perché il nostro cibo e' senza dubbio molto più appetitoso di quello che abitualmente trovano sul terreno. Così appetitoso che non riescono a resistere alla tentazione di mangiarlo anche se il loro organismo dice loro di cominciare a mettersi a riposo. Le obblighiamo quindi a fare qualcosa che fa loro del male prendendole per la gola.

E se le tenessi in una scatola vicino al termosifone?

E' il sistema più sicuro per farle morire.

Io pensavo di metterle in uno scatolone nel ripostiglio di casa: lì non riscaldiamo e non c'è neanche il termosifone

Anche questo è un sistema per farle morire. In nessun ambiente dentro le nostre case la temperatura è fra i 5 e gli 8 gradi, ma è più alta. Con temperature superiori a quelle di letargo le tartarughe non rallentano a sufficienza il loro metabolismo e quindi continuano a consumare energie senza potersi però nutrire e/o senza poter assimilare eventuale cibo ingerito.

Ogni tanto le trovo spostate nella loro scatola del letargo. Sono sveglie o dormono?

Dei piccoli movimenti sono normali durante il letargo. Se grattano insistentemente o cercano di fuggire significa invece che le temperature di letargo sono troppo alte. In questo caso, prima di metterle in un ambiente a temperature più adatte, occorre controllare che non abbiano risentito della temperature eccessive pesandole e dando loro dell'acqua da bere.

Come si pesano delle tartarughe così piccole?

Il modo migliore per pesare le baby è con una bilancia elettronica da cucina con scansione di 1 grammo.

Al risveglio posso metterle subito fuori in giardino?

Le tartarughine che hanno fatto il letargo si adattano molto bene alle temperature esterne primaverili. Occorre solo controllare che le temperature esterne non si abbassino troppo andando verso lo zero. E' buona norma metterle al riparo in una tana le prime notti o se piove molto di giorno.

Se all'esterno c'è una insolita ondata di caldo è preferibile farle abituare gradatamente alla diversa temperatura in modo che il loro organismo faccia un passaggio "dolce" dal freddo al caldo.

Al risveglio mangiano subito?

In genere passa qualche giorno prima che si mettano a mangiare normalmente. Il numero di giorni dipende dalle temperature diurne e notturne. Il passaggio da uno stato di profondo rallentamento del metabolismo – come è lo stato di letargo – ad uno stato di normale attività richiede una fase di adattamento. Un organismo complesso deve essere rimesso in moto: ci vuole un po' di tempo.

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