Geochelone (Aldabrachelys) gigantea
Testuggine gigante delle Seychelles o di Aldabra
Specie Terrestri
Aldabra Giant tortoise / Aldabra Riesenschildkröte
Scheweigger 1812
CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GIGANTEA
STATUS GIURIDICO
Inclusa in App.II CITES.
Il nome scientifico e la tassonomia sono ampiamente discussi, alcuni studiosi ritengono sia giusto collocare la specie sotto la denominazione di "Dipsochelys elephantina", altri propendono per "Aldabrachelys gigantea" dal nome dell'atollo di origine, altri ancora sostengono l'istituzione del genere "Megalochelys".
DISTRIBUZIONE
La zona di origine sarebbe unicamente l'atollo di Aldabra, nelle Seychelles ma da esse distante alcune centinaia di chilometri, il che ha favorito la differenziazione della specie.
E' stata poi reintrodotta in altre isole dell'arcipelago, quali Curiouse, Praslin, Mahe, sulle quali era presente ma in cui la caccia da parte dei primi colonizzatori aveva portato all'estinzione le colonie presenti.
Alcune popolazioni sono inoltre presenti a Mauritius , a Reunion e in Madagascar.
Secondo alcuni autori le testuggini presenti a Mahe' sarebbero appartenenti ad una sottospecie a se, Dipsochelys Resurrecta.
HABITAT
Zone aperte e margini di zone boscose, coperte di cespugli e piante basse, di solito nelle vicinanze di pozze d'acqua in cui bere e bagnarsi.
Frequenta sia le zone costiere che l'interno delle isole in cui vive.
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Molto tranquille e indolenti, passano la giornata a brucare la vegetazione o immerse nelle pozze fangose, che utilizzano per abbassare la temperatura corporea nelle ore più calde.
Spesso si spingono anche sulle spiagge, immergendosi a volte anche nei primi centimetri della zona di risacca.
Tolleranti nei confronti dei propri simili, spesso pascolano a decine nella stessa zona, senza infastidirsi l'una con l'altra, qualche scaramuccia e' comunque possibile tra i maschi nel periodo riproduttivo.
CARATTERISTICHE FISICHE
Il carapace è più o meno a cupola (spesso sono visibili differenze da esemplare a esemplare), di colore grigio o marroncino, le scaglie che lo compongono sono lisce, senza dentellature.
Spesso la parte frontale del carapace è svasata verso l'alto.
Una sola placca nucale.
La struttura delle zampe è colonnare, massiccia e forte.
Il collo è molto lungo e consente di raggiungere anche le parti superiori degli arbusti.
Le misure sono in media di 120 cm per i maschi, con un peso che può raggiungere e superare i 200 Kg, con massimi registrati di 160 cm e oltre 250 Kg.
Le femmine sono più piccole, raggiungono i 100 cm di lunghezza del carapace e un peso di 150-170 Kg.
E' probabile l'esistenza di alcune sottospecie, le cui differenze non sono state tuttavia studiate a fondo.
DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono più grandi delle femmine. La coda dei maschi è più lunga e grossa alla base.
MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Teoricamente possibile e non particolarmente difficile.
Le dimensioni raggiunte però di fatto la rendono consigliabile solo ai parchi zoologici o ad appassionati che dispongano di grandi spazi e risorse.
Una coppia adulta necessita di uno spazio riscaldato di almeno 10x 5 metri, che devono essere riscaldati a 30-32 gradi nel periodo invernale, teoricamente una vera e propria stalla riscaldata!
Deve inoltre essere presente una pozza, profonda 30-40 cm, per consentire agli animali di entrarvi.
Esemplari baby o molto giovani possono essere temporaneamente allevati in terrario, per esemplari fino a 30-40 (corrispondenti a circa 2-3 cm può essere sufficiente un terrario di 250x150 cm, con una zona riscaldata a 28-31 gradi e un adeguata fornitura di raggi UVB.
Alla notte la temperatura può ridursi fino a 19-22 gradi.
Anche in questo caso deve essere presente un ampia bacinella per bagnarsi e mantenere l'ambiente relativamente umido ( circa il 50-60%), a tal fine è utile vaporizzare con acqua tiepida una volta al giorno.
Come materiale di fondo si può utilizzare corteccia a pezzatura grossa oppure fieno, da sostituire molto spesso per evitare che marcisca.
ALIMENTAZIONE
Principalmente erbivora.
In cattività si dovrà basare la dieta su erbe selvatiche, cicorie e radicchi, cime di rapa e anche fieno se accettato. Spesso si nutre di semplice erba. Si possono offrire anche foglie e fiori di Ibisco. Importante un altissima percentuale di fibre. La frutta va offerta solo di rado in cattività.
Nonostante in natura si nutra spesso delle carcasse di animali morti (spesso anche testuggini e granchi, uccelli ecc), è meglio evitare di fornire carne o altri derivati, per evitare una crescita deforme, frequente negli esemplari cresciuti in cattività.
Importante è l'aggiunta di calcio e vitamine per rettili vegetariani, almeno 4 volte al mese.
RIPRODUZIONE
I maschi non sono particolarmente violenti nei confronti delle femmine e degli altri maschi presenti.
Il corteggiamento da parte del maschio non è molto violento, spesso si limita a salire sulla femmina, immobilizzandola con la propria mole e il proprio peso.
Al massimo si osserva qualche colpo con il carapace o qualche morso.
Le femmine una volta pronte alla deposizione scavano una buca di 30-40 cm in cui depongono da 4 a 15 uova, una sola volta per stagione riproduttiva (spesso una sola volta ogni 2 anni).
Le femmine, quasi sempre, urinano nella buca durante lo scavo, a volte fino a 5 litri...
Le uova sono sferiche e hanno la dimensione di una palla da tennis.
L'incubazione a 30-31 gradi dura dai 3 ai 7 mesi, l'umidità consigliata si aggira attorno al 70-80%.
In natura, i piccoli schiudono in concomitanza con la stagione delle piogge, trovando quindi una maggior quantità di cibo a disposizione.
Si può indurre l'accoppiamento in cattività facendo osservare un periodo di relativa aridità, riducendo le vaporizzazioni o le annaffiature per qualche settimana.
I piccoli alla nascita misurano circa 6 cm, per un peso di 60 gr.
E' consigliabile l'allevamento stabile in terrario dei neonati, alle stesse condizioni degli adulti.
A 4 anni di età raggiungono circa i 50-60 cm, la maturità sessuale è raggiunta piuttosto tardi, attorno al ventesimo anno di età.
NOTE
Per i motivi citati (e per il costo astronomico degli esemplari sul mercato), questa è una specie riservata esclusivamente ai grandi giardini zoologici o ad appassionati davvero esperti.
Nonostante la specie non rischi al momento l'estinzione ( ne vivono oltre 100.000 esemplari nella sola Aldabra), il limitato areale di diffusione la pone comunque a rischio.
Aldabra è dal 1982 dichiarata patrimonio mondiale dall' UNESCO, e le visite sono strettamente sorvegliate.
Non esistono predatori che possano uccidere gli esemplari adulti, in compenso sono molto vulnerabili i piccoli, spesso predati (unitamente alle uova) da animali introdotti dall'uomo.
Ultimamente sul mercato, sono frequentemente offerti baby esemplari, prima di cedere all'acquisto ricordate che a 4-5 anni di età misurano già 40-50 centimetri di lunghezza del carapace, e anche il terrario più spazioso risulterà quindi angusto...
Infine una curiosità, gli esemplari durante il sonno spesso appoggiano la testa su rami o altri oggetti, per sostenere il peso del lungo collo.
Autore: Luca Caroldi