Testudo graeca terrestris
Tartaruga greca dorata, Tartaruga della Mesopotamia
Specie Terrestri
Golden Greek Tortoise / Mesopotamian tortoise
Forskal 1775
CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = TESTUDO
Specie = TESTUDO GRAECA
SottoSpecie = TERRESTRIS
STATUS GIURIDICO
La Testudo graeca terrestris è compresa e protetta dalla convenzione di Washington (CITES) in appendice 2, entrata in vigore il 5 marzo 1998, comprendente le specie di fauna rigorosamente protette.
DISTRIBUZIONE
Giordania, Siria, Israele, Turchia del sud, Libano, parte sud orientale del Sinai.
HABITAT
La T. g. terrestris frequenta zone costiere pianeggianti e collinari caratterizzate da un ambiente roccioso e semidesertico, con presenza di rovi e cespugli, tipico della zona mediterranea del Medio Oriente.
Vivono in un clima caldo e secco, con percentuali di umidità intorno al 30-50%.
Limitatamente alle diverse stagioni del proprio habitat e all'escursione termica giorno-notte le T. g. terrestris possono tollerare abbastanza bene il freddo, ma non un tasso elevato di umidità.
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
In natura è attiva soprattutto durante i mesi di febbraio-marzo-aprile e di settembre-ottobre, nei mesi, cioè, in cui le temperature non sono né troppo elevate né troppo basse.
Gli inverni miti delle coste medio orientali ( dicembre e gennaio) le consentono di essere comunque attiva nelle ore centrali e più calde della giornata; mentre, nei mesi più caldi (giugno, luglio ed agosto) è attiva solo al mattino presto e a tarda sera, il resto della giornata lo trascorre insabbiandosi al riparo di qualche cespuglio.
E' una specie piuttosto timida e schiva, sempre alla ricerca di un riparo sotto il quale nascondersi.
CARATTERISTICHE FISICHE
E' una tartaruga di piccole dimensioni, la sua taglia da adulta è di circa 16 cm per i maschi e di 20 cm per le femmine. Il peso varia da 0,6 a 1,2 Kg.
Vi è la presenza, come in tutte le tartarughe Greche, dello scuto sopracaudale singolo, dei due speroni ai lati delle zampe posteriori, e dell'assenza dell'astuccio corneo all'estremità della coda (che caratterizza, invece, la specie T. hermanni).
Il carapace ha forma particolarmente bombata ed è privo del tipico ventaglio che contraddistingue le Greche.
La sua colorazione è giallo-dorata, spesso addirittura luminosa, quasi priva di qualsiasi marcatura scura.
Stessa cosa dicasi per la testa e per gli arti dove, in molti casi, la colorazione delle scaglie raggiunge tonalità color ambra.
Ciononostante si assiste alla presenza di un'ampia varietà di sfumature di colore del carapace a seconda della specifica zona di provenienza.
Si pensa che questi esemplari subiscano l'influenza dell'ambiente in cui vivono, anche in virtù di un più facile mimetismo.
Gli esemplari giordani sono più rosei, quasi rossastri, (come la sabbia del deserto in cui vivono), quelli siriani sono scuri, quasi neri (il terreno è in gran parte basaltico), quelli israeliani sono giallo-dorati (la sabbia della zona è decisamente giallo chiaro).
Sembra che questa varietà di colorazioni sia un qualcosa che va oltre la classica definizione di specie, è più un discorso di presenza o meno di melanina a seconda delle necessità, al fatto che in queste terre esistono molti ostacoli naturali che determinano l'isolamento di una popolazione da un'altra dando vita a leggere
differenze fisiche.
La piccola taglia permette una più veloce termoregolazione con l'ambiente circostante. Il colore chiaro permette di riflettere i raggi solari evitando il surriscaldamento. Anche gli esemplari scuri possono, almeno in parte, riflettere i raggi del sole grazie alla particolare brillantezza del carapace che funziona quasi come uno specchio.
Sono stati trovati esemplari con caratteristiche fisiche molto simili alle terrestris anche in Tunisia, Marocco, e Spagna. Si tratta, comunque, sempre di zone particolarmente calde e secche. Anche gli esemplari del sud della Turchia rientrano (per il momento) nelle terrestris a causa della loro piccola taglia e della loro colorazione gialla. Tuttavia va sottolineato che le caratteristiche strutturali di questi esemplari sono del tutto simili alla Testudo graeca ibera del nord della Turchia. In ogni caso sembrerebbe che non appartengano alla tipica definizione di Testudo graeca terrestris conosciuta.
Le varietà di colorazioni e di strutture pongono le basi per ricercare e stabilire l'esistenza di nuove sottospecie non ancora identificate e sempre sotto studio.
DIMORFISMO SESSUALE
Maschi di taglia più piccola delle femmine. Femmine con piastrone piatto, maschio concavo. Scuti anali che, nel maschio, sono più allungati e stretti, e formano un angolo molto più ampio che non nella femmina. Coda più grande e lunga nel maschio.
MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Specie non adatta per allevatori o amanti inesperti.
Tartaruga sensibile alle forti variazioni di temperatura presenti alle latitudini europee. Tollera brevi variazioni del tasso di umidità (30-50 %). E' molto delicata per quanto riguarda le malattie, soprattutto quando si tratta di animali giovani.
E' consigliato un recinto ben esposto al sole nella stagione estiva, con una zona d'ombra e una ciotola d'acqua.
Nel periodo invernale è necessario approntare un terrario riscaldato con temperature da 30 a 32° C di giorno ed intorno ai 18-20° C di notte. Le dimensioni minime devono essere di 60 X 90 cm di superficie per esemplari baby e di 120 X 60 cm per esemplari adulti di almeno 15 cm di lunghezza.
E' specie che non va in letargo ed è quindi necessario rifornire il terrario di illuminazione che dia raggi UVA e UVB onde poter permettere la sintetizzazione della vitamina D3 che è alla base della sopravvivenza di questi rettili.
Il terrario deve poter disporre anche di una zona a temperatura più bassa e di un rifugio buio, oltre alla ciotola d'acqua nella quale deve potersi immergere senza correre il rischio di affogare. In questo modo gli esemplari possono autotermoregolarsi.
E' consigliato fornire del carbonato di calcio sottoforma di polvere sopra gli alimenti, oppure sottoforma di pezzi di ossi di seppia o di gusci d'uova che verranno rosicchiati.
ALIMENTAZIONE
La terrestris è una specie erbivora.
In natura si ciba di quelle poche erbe e piante tipiche della costa del Mediterraneo, erbe robuste che sopravvivono al duro clima semidesertico.
Si disseta, invece, sfruttando la poca umidità dell'aria e quella derivante dall'escursione termica giorno-notte. Le piogge nelle zone interessate sono poche, ma la terrestris riesce, comunque, a sfruttarle al meglio.
In cattività, data l'elevata disponibilità di cibo, è bene somministrare svariati tipi di lattughe, tarassaco comune, trifoglio, cicoria, malva. Si ciba anche di frutta ma è bene fornirne solo in una percentuale minima (10 % circa), dato l'elevato grado nutrizionale che potrebbe danneggiare il metabolismo delicato della specie.
E' comunque necessario mettere a disposizione sempre dell'acqua.
RIPRODUZIONE
Durante il periodo dell'accoppiamento il maschio diviene più aggressivo, rincorrendo ed urtando violentemente il carapace della femmina, riservandole anche morsi a testa e zampe. Quando la femmina si ferma avviene l'accoppiamento.
I periodi preferiti sono quelli che vanno da aprile a giugno.
La femmina depone fino a tre covate annue da 5 a 10 uova l'una. Dopo un periodo che può variare da 75 a 90 giorni circa di incubazione vi è la nascita dei piccoli che pesano dagli 8 ai 15 g.
NOTE
Può essere facilmente confusa con la T. gr. floweri, proveniente dalla zona dell'Israele del sud ma è inappropriato identificarle come medesima sottospecie della T.graeca. In genere le floweri sono più piccole, con carapace più piatto, ossia meno a cupola, e presentano delle nitide marcature nere al centro di ogni scuto. La terrestris è, invece, molto più uniformemente chiara.
Alcuni la confondono anche con la T. gr. kleinmanni egiziana che si differenzia però dall'avere i bordi di ogni scuto marcatamente segnati di nero, il resto è anche qui tipicamente giallo.