Dermochelys coriacea (Vandelli, 1761)
Tartaruga liuto - Leatherback Turtle, Luth Turtle - Tortuga laúd
CLASSIFICAZIONE E TASSONOMIA
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Famiglia: Dermochelyidae
Genere: Dermochelys
Specie: coriacea
E' l'unica specie vivente della famiglia Dermochelyidae.
Tradizionalmente si distinguono due sottospecie:
Dermochelys coriacea coriacea (Vandelli, 1761): Oceano Atlantico
Dermochelys coriacea schlegelii (Garman, 1884): Oceano Pacifico e Indiano
STATUS GIURIDICO
E' inserita in appendice I CITES, in appendice II Convenzione di Berna, in Italia è protetta dalla legge n. 156 del 1980, quindi ne sono vietate la detenzione e la vendita.
E' la specie di tartaruga marina più rara. E' considerata a rischio critico di estinzione, a causa della distruzione dei siti di nidificazione, della caccia cui è stata soggetta per le qualità del suo grasso, della predazione dei nidi da parte dell’uomo e animali introdotti, e soprattutto per i sacchetti di plastica presenti nel mare che scambia per le sue prede preferite, le meduse.
DISTRIBUZIONE
Vive nell'Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano; è avvistabile occasionalmente anche nel Mar Mediterraneo ma soprattutto lungo le coste Nord-africane.
HABITAT
Frequenta preferibilmente mari caldi e temperati, ma è l'unica tartaruga marina che si spinge anche in acque artiche, come quelle dell'Alaska, e circumpolari. Questo è possibile grazie alla massa di grasso che ricopre il suo corpo, proteggendola dalle basse temperature.
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Generalmente è attiva durante tutto l'anno. Essendo una specie pelagica, cioè si muove seguendo le correnti marine, essa privilegia il mare aperto e raramente si avvicina lungo le coste, tranne durante il periodo della riproduzione o per cacciare.
Altra caratteristica comportamentale, è lo stile di nuoto. Diversamente dalle altre tartarughe marine che per nuotare muovono gli arti alternativamente, Dermochelys coriacea li muove simultaneamente, facilitando lo spostamento del suo pesante corpo.
CARATTERISTICHE FISICHE
E' la tartaruga più grande esistente al mondo. La lunghezza del carapace in media varia tra 170 e 190 cm, ma non sono rari gli avvistamenti di esemplari che superano i 2 metri, e può arrivare a pesare più di 600 kg. La colorazione è molto scura, nera, bluastra con sfumature di bianco e rosa.
Caratteristica principale, che la differenzia da tutte le altre specie di tartarughe marine, è il carapace, allungato e composto da placche ossee (e non placche cornee, tipiche del carapace delle altre tartarughe), disposte come un mosaico e ricoperte da pelle simile al cuoio e liscia. Inoltre il carapace è caratterizzato da 7 carene longitudinali e il piastrone da 5 carenature. Il suo esofago è ricoperto da spine molto sviluppate, rivolte all'indietro per trattenere meglio prede sfuggenti; questa caratteristica è comune anche alle altre specie marine. Un'altra particolarità distintiva della specie, è l'assenza di unghie nelle pinne anteriori.
DIMORFISMO SESSUALE
Nel maschio il piastrone è concavo e la coda raggiunge e talvolta supera la lunghezza delle natatoie posteriori, nella femmina invece la coda è più corta degli arti.
ALIMENTAZIONE
L'alimentazione comprende soprattutto meduse, ma non disdegna pesci, crostacei e molluschi come celenterati e cefalopodi. Si nutre anche della velenosa medusa Physalia physalis, comunemente detta caravella portoghese.
RIPRODUZIONE
Il periodo della nidificazione varia a seconda della latitudine, ad esempio nell’emisfero boreale va da Novembre a Marzo. E' l'unica tartaruga marina che si riproduce anche in Inverno. Una femmina può deporre fino a 7 volte a stagione, con un intervallo di quasi 14 giorni esatti. Ogni deposizione comprende circa 50-150 uova, solitamente è la tartaruga marina che ne depone di meno. L'incubazione dura dai 50 ai 70 giorni, dipende dalla temperatura.
NOTE
Un tempo Dermochelys coriacea nidificava anche nelle spiagge del Mar Mediterraneo (e presumibilmente della Sicilia), adesso è possibile avvistarla solo di rado e di passaggio. Nel Febbraio del 2011 si è arenato un esemplare nell'Agrigentino, deceduto dopo circa una settimana nel centro di recupero che l'aveva in affidamento.