Natator depressus

Natator depressus (Garman, 1880)

Tartaruga a dorso piatto, Flatback Sea Turtle, Tortuga plana

CLASSIFICAZIONE

Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Famiglia: Cheloniidae
Genere: Natator
Specie: depressus

STATUS GIURIDICO

E' inserita in Appendice I CITES.
Nonostante in confronto ad altre specie di tartarughe marine conta conta in totale meno esemplari, bisogna prendere in considerazione che il suo areale è abbastanza limitato, quindi contrariamente a quanto si possa pensare, Natator depressus probabilmente è tra le tartarughe marine, la meno soggetta a pericolo di estinzione.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Vive esclusivamente lungo le coste settentrionali dell'Australia, fino a quelle meridionali della Nuova Guinea.
Frequenta preferibilmente le acque costiere e le barriere coralline.

CARATTERISTICHE FISICHE

Raggiunge i 100 cm di lunghezza del carapace, con un peso di circa 70 kg.
Il carapace è di forma ovale, piatto e largo; la sua colorazione di base è grigia. Il piastrone invece è più chiaro, tendente al giallo. I piccoli alla nascita sono di un colore uniforme che varia dal grigio al verde oliva, con il bordo di ogni scuto del carapace marcato di nero.
La testa presenta ai lati 3 squame postorbitali.

DIMORFISMO SESSUALE

I maschi presentano rispetto alle femmine, una coda più lunga e larga alla base.

ALIMENTAZIONE

La specie è onnivora, anche se prevalentemente carnivora. Si nutre di alghe, pesci e vari invertebrati marini.

RIPRODUZIONE

La deposizione avviene lungo la costa a Nord dell'Australia, nel periodo che va da Ottobre a Gennaio.
Lo scavo nella sabbia inizia con gli arti anteriori e prosegue, fino alla chiusura completa del nido, con quelli posteriori.
Ogni deposizione, che solitamente avviene con intervalli di almeno 20 giorni l'una dall'altra, con un massimo di 4 per stagione, comprende dalle 50 alle 80 uova, relativamente poche. Dopo circa 45 giorni i piccoli inizieranno a salire in superficie e a raggiungere il mare.

NOTE

Le uova di Natator depressus sono minacciate da numerosi predatori, oltre che da specie autoctone, soprattutto da quelle introdotte negli anni dall'uomo, come ad esempio i maiali selvatici (quest'ultimi sono circa 20 milioni sparsi per l'Australia), che grazie al loro olfatto riescono a scovare facilmente i nidi.

Autore: Enrico Di Girolamo ©

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