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Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:58

Geochelone (Chelonoidis) chilensis

Geochelone chilensis

Testuggine argentina o Chaco

Specie Terrestri

Chaco Tortoise/ Argentinische (Patagonische) Landschilkroten
Gray 1870

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GEOCHELONE CHILENSIS

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice II.

DISTRIBUZIONE
Le varie sottospecie occupano una buona parte di Bolivia, Paraguay e tutta l'Argentina, sino alla Patagonia. Il nome scientifico originale, Chilensis, è in realtà ingannevole, dovuto ad un errore di classificazione, visto che in Cile la specie è assente.

HABITAT
Abita pianure e zone con scarsa vegetazione, soggette anche a temperature decisamente fredde (in Patagonia durante l'inverno la temperatura può scendere sotto zero).

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
E' attiva durante i mesi estivi, nutrendosi di erbe e altri vegetali.
Sembra accettare la presenza di propri simili senza combattimenti troppo violenti.
Durante l'inverno trascorre un periodo di "letargo" in profondi cunicoli, scavati da gli stessi esemplari o utilizzando buche scavate da altri animali.

CARATTERISTICHE FISICHE
Sono riconosciute 3 sottospecie:
1. Geochelone chilensis chilensis
2. Geochelone chilensis petersi
3. Geochelone chilensis donosobarrosi

Le differenze sono ancora poco chiare, alcuni considerano G. c. petersi semplicemente la forma giovanile di G. c. chilensis, altri che si tratti del maschio di G. c. chilensis.
Altri ritengono addirittura che G. c. donosobarrosi sia una specie separata e a se stante.
Anche le zone di distribuzione sono confinanti, in alcuni casi addirittura si sovrappongono.
Il difficile riconoscimenti dei caratteri sessuali accresce questa confusione.
Ci limiteremo a descrivere la forma classica.
Si tratta di una delle più piccole specie del genere Geochelone (la più piccola se si considera come
Chelonoidis), con una lunghezza massima del carapace di 40 cm, anche se in media raggiunge i 25-30 cm.
Il carapace è appiattito, non bombato come nella maggior parte degli altri Testudinidi.
Il colore del carapace è marrone, più o meno scuro da esemplare a esemplare.
Alcuni mostrano un anello più scuro attorno ad ogni scuto, altri invece una colorazione uniforme.
Il piastrone è marrone con delle forme "a triangolo" più scure, che ricordano il disegno di Testudo marginata.
La pelle e' marrone- giallastra con alcune scaglie più scure.

DIMORFISMO SESSUALE
Questa specie non presenta molte differenze tra i due sessi.
Fino al raggiungimento dell'età adulta è estremamente difficile riconoscere i maschi dalle femmine.
La taglia e' simile, dovremo fare riferimento unicamente alla coda, più lunga e grossa alla base nel maschio, e all'angolo formato dagli scuti del piastrone alla base della coda, che formano due linee rette e un angolo aperto nei maschi, mentre nelle femmine l'angolo è più stretto e incurvato.
I maschi hanno un piastrone concavo, a differenza delle femmine in cui è piatto.
Anche gli scuti gulari sono maggiormente pronunciati nei maschi.
Tutte queste differenze sono comunque difficili da individuare.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Si può allevare in terrari con dimensioni minime di 120x100cm per una coppia.
Importante la scelta del materiale di fondo, che non deve trattenere l'umidità, assolutamente nociva per questa specie.
Si sceglierà quindi un substrato come fieno, trucioli depolverati, o altri materiali facilmente sostituibili nel caso vengano bagnati o inumiditi.
La temperatura deve oscillare da 27 a 30 gradi nella zona calda e da 24-26 nella zona fresca del terrario.
Assolutamente necessaria una lampada ad emissione UVB nel periodo di permanenza in terrario.
Per 2 o 3 giorni la settimana si può fornire una larga bacinella con acqua tiepida, per consentire agli animali di bere e bagnarsi.
Una volta assecondate queste esigenze la bacinella va tolta, insieme all'eventuale materiale di fondo bagnato o umido.
Si può allevare all'aperto durante la bella stagione, in recinti che ricevano una buona quantità di raggi solari e allo stesso tempo siano riparati da eventuali piogge.
Deve essere presente un riparo o un basso cespuglio per consentire alle testuggini di ripararsi durante la notte e le ore di eccessiva insolazione.
La recinzione deve essere interrata per oltre 50 cm, viste le notevoli abilità nello scavo di questa specie.
Alcuni allevatori, anche per favorire la riproduzione, fanno trascorrere un periodo di latenza invernale alle tartarughe.
Un metodo è quello di lasciare gli esemplari all'aperto fino al termine dell'estate, come si usa fare per le Testudo Europee, per collocare poi gli esemplari in una cassa riparata dalla pioggia e riempita di foglie per proteggere dal freddo eccessivo.
In queste condizioni possono essere lasciate per un mese o più, sino a che le temperature non scendono sotto i 5 gradi, quando sarà opportuno riportare gli animali in terrario e riportarli gradualmente alla temperatura "estiva".
Questo sistema può comportare comunque rischi per la salute delle testuggini e va attentamente valutato.

ALIMENTAZIONE
Specie quasi esclusivamente erbivora.
Si consiglia una dieta ricca di fibre,composta quasi esclusivamente da erbe selvatiche, come il tarassaco, il trifoglio, l'indivia, i vari tipi di cicorie e radicchi.
Sono indicate anche le pale dell' Opunzia, le foglie di fico d'India, di Ibisco.
Anche il fieno, o addirittura l'erba, se accettate dagli esemplari presentano delle buone qualità nutrizionali. Da evitare carne e frutta. Importante somministrare calcio, sotto forma di osso di seppia o calcio carbonato, una volta alla settimana.
Un multi vitaminico per rettili una volta ogni 20 giorni completerà la dieta.
Importante è non nutrire gli esemplari eccessivamente in quanto una crescita eccessivamente rapida porta a deformazioni del carapace e a possibili gravi problemi metabolici.

RIPRODUZIONE
Simile alle altre testuggini terrestri.
I maschi, soprattutto durante la stagione riproduttiva, combattono per difendere il proprio territorio e il proprio "diritto" ad accoppiarsi.
Le femmine vengono costrette all'accoppiamento con morsi alla testa e alle zampe e con colpi del carapace.
Le femmine depongono in media da 2 a 4 uova, anche 3 volte per stagione.
L'incubazione a 27-30 gradi dura da 4 a 6 mesi.

NOTE
Anche questa specie è ormai rara, sia in natura che sul mercato.
Le cause sono la coltivazione delle zone di origine, gli animali da pascolo ormai diffusi in tutti gli habitat frequentati da G. chilensis.
Inoltre in alcune zone sono cacciate per uso ornamentale, e , cosa più grave, per utilizzare i carapaci per realizzare "maracas" da vendere ai turisti.
In cattività gli esemplari non sono molti, a causa dell'elevato costo e della estrema sensibilità della specie a malattie e condizioni di umidità, che non tollerano.
Una curiosità è data dal fatto che, tra le testuggini sudamericane inserite nel gruppo "Chelonoidis", si differenzi molto per necessità climatiche e alimentari dalle altre, G. carbonaria e G.denticulata.
Al contrario, per comparazione genetica, risulta essere molto più simile alle Testuggini giganti delle Galapagos, Geochelone (Chelonoidis) elephantophus.

Autore: Luca Caroldi

Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:54

Geochelone (Chelonoidis) carbonaria

Chelonoidis carbonaria

Tartaruga dalle zampe rosse

Specie Terrestri

CLASSIFICAZIONE
Ordine = Testudines
Sottordine = Cryptodira
Famiglia = Testudinidae
Genere = Chelonoidis
Specie = carbonaria

STATUS GIURIDICO
E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2.

DISTRIBUZIONE
Da Panama, in tutta l'Amazzonia e più a sud fino al nord dell'Argentina. Sono state introdotte anche in qualche isola Caraibica.

HABITAT
Vive negli ambienti umidi delle foreste e anche delle pianure.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Sono di carattere molto timide, di solito si alimentano di prima mattina o al crepuscolo; in cattività però si abituano alla presenza dell'uomo.

CARATTERISTICHE FISICHE
Caratteristiche sono le scaglie rosse delle zampe, specialmente quelle anteriori.
Assomiglia molto alla "cugina" Chelonoidis denticulata, ma di dimensioni più ridotte; i maschi raggiungono la misura massima di 35/40 cm mentre le femmine qualche centimetro in meno.
Esiste una varietà denominata Cherry Head (testa di ciliegia) che è sviluppata in Brasile(regione di Baia); si distingue nei colori più intensi, minor dimensioni(circa 25-30 cm) e minore differenza fra i sessi.
Di colore molto scuro tendente al nero, con macchie gialle al centro delle scaglie, che tendono leggermente a diminuire di dimensione con l'andare degli anni ed in molti adulti tendono a scomparire.
Il piastrone è completamente chiaro/giallastro o a volte con una macchia scura centrale.
La pelle è molto scura.

DIMORFISMO SESSUALE
Le placche anali del piastrone formano un angolo piu' largo nei maschi.
Nel maschio adulto si accentua molto il piastrone convesso ed assume una forma del carapace che se visto da sopra sembra un 8.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
In cattività devono sempre disporre di acqua per bere, per immergersi e possibilmente una zona con substrato umido l'umidità deve essere molto elevata (70/90%) e la temperatura di 25-30°C diurna e può scendere anche fino a 15 di notte se adulte, mentre per esemplari piccoli non scendere sotto i 20°C.
Ovviamente in cattività necessitano di una zona con lampada spot con calore elevato(35-40°C) e neon per un corretto apporto di raggi UVB che gli permette di assimilare la vitamina D3.
Però quando la temperatura esterna non scende più sotto i 15°C , è opportuno trasferirle nei recinti esterni facendo attenzione all'umidità che sia sempre elevata.

ALIMENTAZIONE
Sono onnivore con grossa percentuale di frutta matura che cade dagli alberi.
Si cibano spesso di carcasse di animali morti, da cui ricavano gran parte della vitamina D3 che necessita; si nutrono anche di lumache, formiche, termiti, api, scarabei, farfalle, sabbia, terreno e cortecce(per ricavare i minerali).
In cattività, occorre quindi alimentarle con molta frutta matura e mix di verdure possibilmente selvatiche, poi almeno una volta a settimana aggiungere un po' di polvere di calcio(carbonato di calcio o polvere di osso di seppia) e un po' di vitamine più sali minerali.
Ogni 10-15 giorni è consigliabile dare anche un po' di proteine, possibilmente lombrichi o lumache o in alternativa crocchette per cani a basso contenuto di grassi.
Come alimentazione è simile alle Chelonoidis denticulata e molto simile anche alle specie africane del genere Kinixys.

RIPRODUZIONE
Solitamente l'accoppiamento avviene nei periodi di pausa tra i cicli di deposizione(in natura specialmente dopo le piogge che il maschio viene attratto dai colori più brillanti della femmina); la corteggia più insistentemente con un rituale che inizia annusandole la zona della coda, poi si pone davanti e la testa esegue dei movimenti verso l'alto e di lato, dopo di che inizia ad accoppiarsi.
La femmina depone in media da 5 a 20 uova in più deposizioni(solitamente 4-5) ad intervalli regolari di 30 giorni.
In incubatrice , le uova devono essere incubate per circa 120 giorni a 30-32°C ed umidità di 80-90%.

NOTE
Spesso viene confusa con C. denticulata, si differenzia comunque per la colorazione più scura e le minor dimensioni.
Le scaglie sulla pelle di C. denticulata tendono al giallo.
Di recente si sta effettuando una massiccia importazione in tutto il mondo, tale da arrecare certamente dei seri danni alle popolazioni in natura.

Autore: Agostino Montalti

Mercoledì, 23 Aprile 2014 14:48

Geochelone (Chelonoidis) nigra

Geochelone (Chelonoidis) nigra


Testuggine gigante delle Galapagos

Specie Terrestri

Galapagos Giant tortoise / Galapagos Riesenschildkröte

Gunther 1875


CLASSIFICAZIONE

Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = Geochelone
Specie = nigra

STATUS GIURIDICO
In App. I CITES, strettamente protetta da tutte le convenzioni.
Inoltre presente nella "RED LIST" della IUCN tra le specie maggiormente minacciate di estinzione.

 

DISTRIBUZIONE
Unicamente nell'arcipelago delle Galapagos, Ecuador.
Ogni singola isola ospitava almeno una sottospecie di questa testuggine.

HABITAT
Ogni isola presenta un aspetto spesso molto diverso dalle altre, questo ha portato alla differenziazione, sia del habitat che dell'aspetto di queste testuggini.
Frequenta sia le zone costiere che l'interno delle isole in cui vive.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Molto simile all'altra specie di testuggine gigante, Geochelone gigantea delle Seychelles.
Anche questa e' una specie molto tranquilla, passano la giornata a brucare la vegetazione o immerse nelle pozze fangose, che utilizzano per abbassare la temperatura corporea nelle ore più calde.
Spesso si spingono anche sulle spiagge, immergendosi a volte anche nei primi centimetri della zona di risacca.
Tolleranti nei confronti dei propri simili, spesso pascolano a decine nella stessa zona, senza infastidirsi l'una con l'altra, qualche scaramuccia e' comunque possibile tra i maschi nel periodo riproduttivo.

CARATTERISTICHE FISICHE
La forma e le dimensioni del carapace sono molto variabili da isola a isola, quindi da una sottospecie all'altra.
Il carapace e' di colore scuro, quasi nero nei primi anni di vita, poi schiarisce sino a un marrone scuro.
La forma varia da sottospecie a sottospecie, alcune presentano un carapace "classico", tondeggiante, queste si trovano sulle isole aride.
In altre il carapace ricorda la forma di una sella, con evidenti svasature, queste forme si trovano nelle isole più umide e forestate.
La struttura delle zampe è colonnare, massiccia e forte.
Il peso dei maschi varia dai 60 ai 250 Kg, le femmine sono molto più piccole.
Le sottospecie attualmente riconosciute sono 7, un tempo il numero era maggiore, ma alcune (come la sottospecie nominale) si sono estinte a causa dell'uomo.
I nomi e le differenze sono tuttora poco noti e dibattuti, di seguito elenco le sottospecie e le relative isole in cui vivono:

- Geochelone nigra abingdonii*, Isola Pinta

- Geochelone nigra becki, Isola Isabella

- Geochelone nigra darwinii, Isola San Salvador

- Geochelone nigra duncanensis, Isola Pinzon

- Geochelone nigra hoodensis, Isola Espanola

- Geochelone nigra porteri, Isola Santa Cruz

- Geochelone nigra vicina, Isola Isabela

Di queste sottospecie, Geochelone n. abingdonii sopravvive presso il Centro Darwin con un solo esemplare maschio, la cui vicenda verrà trattata nel capitolo "La storia di George".
Curiosamente il parente più prossimo di questa specie risulta essere la piccola Geochelone (Chelonoidis) chilensis, la testuggine argentina.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono più grandi delle femmine. La coda dei maschi è più lunga e grossa alla base.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Sconosciuta la possibilità di detenere questi animali.
La possibilità di allevare questa specie è possibile solo ai parchi zoologici intenzionati a portare avanti progetti riproduttivi.
Risultano solo alcuni privati, perlopiù negli USA, a detenere e riprodurre in cattività questa specie.

ALIMENTAZIONE
Principalmente erbivora.
Alcune popolazioni si nutrono dell'unica forma vegetale presente sulle proprie isole, l'Opuntia galapagoensis, una cactacea di cui mangiano ogni parte.
In ogni caso è accettato ogni tipo di vegetale e frutta.

RIPRODUZIONE
Non molto conosciuta, comunque analoga a quella di Geochelone Gigantea.
La femmina depone circa 15 uova per covata.

STORIA E PROBLEMATICHE
La storia di queste testuggini e molto antica, si presume decine di migliaia di anni fa.
Sembra che tutte le varie sottospecie si siano differenziate partendo da un progenitore comune, differenziandosi poi in base al habitat trovato sulle varie isole.
Proprio lo studio su questi animali ha permesso a Charles Darwin di formulare la sua celebre Teoria sull'Evoluzione.
Fino al diciottesimo secolo le Galapagos, vista la notevole distanza dalle coste del Ecuador di cui fanno parte, sono state praticamente ignorate dall'uomo.
In questi anni, con le nuove rotte e le spedizioni di baleniere e altre navi, le Galapagos sono diventate una tappa in cui i balenieri e i marinai venivano a rifornirsi di carne, acqua e a riparare le navi.
A farne le spese sono state proprio le testuggini, cacciate a migliaia perché vivevano nelle stive delle navi per lungo tempo, fornendo carne fresca agli equipaggi.
Inoltre il loro grasso era molto ricercato dai primi colonizzatori che si sono insediati nell'arcipeago.
Si stima che in origine ci fossero oltre 250.000 testuggini sulle Galapagos, nemmeno un secolo dopo il numero era sceso a circa 30.000 e almeno 3 sottospecie erano estinte!
Ma questo era solo il primo dei problemi causati dall'uomo alle Galapagos e ai suoi abitanti.
Un altro problema, che negli anni sarebbe emerso prepotentemente fino a durare ai nostri giorni, era dovuto ai vari animali non autoctoni importati dall'uomo.
I primi sono stati i ratti, arrivati con le navi.
I ratti predano i nidi e i neonati, distruggendo intere nidiate.
Poi è stata la volta del bestiame, asini, maiali ecc che distruggevano i nidi, calpestavano le uova.
Inoltre le capre selvatiche, che ancora oggi divorano tutte le forme vegetali, togliendo cibo alle testuggini e desertificando intere zone.
Senza considerare i vari gatti, cani ecc.
Molte sono state anche le specie vegetali invasive, che si sostituivano a quelle autoctone. Quando nel 1936, il governo dell'Ecuador ha dichiarato le Galapagos "protette", la situazione sembrava compromessa irreversibilmente.
Bisognerà comunque attendere il 1959, con la dichiarazione delle Galapagos "Parco Nazionale" e la fondazione del "Charles Darwin Foundation" sull'Isola di Santa Cruz, per vedere finalmente un serio programma di recupero.
Quando il centro e' diventato operativo, almeno 3 sottospecie di Geochelone nigra erano estinte. Di una sottospecie, Geochelone nigra hoodensis, rimanevano solo 14 esemplari, subito trasferiti al centro per avviare un programma di riproduzione.
Nel frattempo si cominciava con la cattura di tutti gli animali non indigeni presenti sulle isole, con l'eradicazione delle specie vegetali alla scopo di ripristinare l'ecosistema originario.
Il programma ha avuto successo, nel 1975 sono stati reintrodotti i primi 700 esemplari nati in cattività, che hanno cominciato a riprodursi liberamente nel 1990.
Ancora oggi il centro riproduce ogni singola sottospecie, per cercare di aumentare il numero dei soggetti selvatici, facendo schiudere le uova in incubatrice per aumentare il numero di femmine e portando esemplari già cresciuti nelle isole di origine.
I problemi non sono ancora risolti, alcuni dovuti a fenomeni naturali, come nel 1998 quando l'eruzione del vulcano di Cerro Azul minacciava una folta colonia di testuggini, che si trovavano proprio nella direzione prevista dalle colate.
E' stato necessario un intervento aereo per prelevare gli animali e spostarli in zone sicure, riducendo a un solo esemplare le perdite.
In altri casi, come quello dell'Isola Isabela, le capre che si credeva fossero state eliminate, sono ricomparse numerosissime.

LA STORIA DI "GEORGE"
Questa invece è la storia, famosissima, di "George il solitario" o il "Vecchio George". George è l'unico esemplare rimasto della sottospecie Geochelone n. abingdonii.
La sottospecie, dell'isola Pinta, era creduta estinta dal 1906, quando erano stati avvistati gli ultimi 3 maschi.
Nel 1971, quando i guardaparco erano impegnati ad eliminare le capre e a ristabilire l'ecosistema, hanno rinvenuto un unico maschio, che si aggirava solo in mezzo a una zona disboscata dalle capre!
Subito è stato trasferito al centro Darwin, mentre si cercava (e si cerca ancora oggi) se fosse presente almeno un altro esemplare femmina della sua sottospecie.
Si e' provato a riprodurre George con altre femmine di altre sottospecie per cercare di tramandare almeno parte dei suoi geni, ma le uova non si sono mai schiuse, probabilmente a causa di alcune differenze genetiche.
Sull'Isola Pinta si cercano ancora oggi esemplari che potessere essere stati troppo piccoli al momento del ritrovamento, ma la ricerca è resa ardua dal fatto che, una volta rimosse le capre, la vegetazione ha ripreso in modo rigoglioso a ricoprire l'isola, rendendo molto difficile il ritrovamento di eventuali esemplari presenti.
L'età stimata di George è di circa 80 anni, gode di buona salute ed è tuttora uno dei simboli delle Galapagos.
Attualmente è in corso un progetto genetico, a cura dello Yale Institute (USA) , diretto dalla ricercatrice italiana Gisella Caccone, per classificare tutte le sottospecie e tentare di accoppiare e riprodurre Georg con la specie più vicina.

*("George" è deceduto il 24 Giugno 2012)

Autore: Luca Caroldi

Mercoledì, 23 Aprile 2014 12:49

Geochelone (Aldabrachelys) gigantea

Geochelone (Aldabrachelys) gigantea

Testuggine gigante delle Seychelles o di Aldabra

Specie Terrestri

Aldabra Giant tortoise / Aldabra Riesenschildkröte
Scheweigger 1812

CLASSIFICAZIONE
Ordine = TESTUDINES
Sottordine = CRYPTODIRA
Famiglia = TESTUDINIDAE
Genere = GEOCHELONE
Specie = GIGANTEA

STATUS GIURIDICO
Inclusa in App.II CITES.
Il nome scientifico e la tassonomia sono ampiamente discussi, alcuni studiosi ritengono sia giusto collocare la specie sotto la denominazione di "Dipsochelys elephantina", altri propendono per "Aldabrachelys gigantea" dal nome dell'atollo di origine, altri ancora sostengono l'istituzione del genere "Megalochelys".

DISTRIBUZIONE
La zona di origine sarebbe unicamente l'atollo di Aldabra, nelle Seychelles ma da esse distante alcune centinaia di chilometri, il che ha favorito la differenziazione della specie.
E' stata poi reintrodotta in altre isole dell'arcipelago, quali Curiouse, Praslin, Mahe, sulle quali era presente ma in cui la caccia da parte dei primi colonizzatori aveva portato all'estinzione le colonie presenti.
Alcune popolazioni sono inoltre presenti a Mauritius , a Reunion e in Madagascar.
Secondo alcuni autori le testuggini presenti a Mahe' sarebbero appartenenti ad una sottospecie a se, Dipsochelys Resurrecta.

HABITAT
Zone aperte e margini di zone boscose, coperte di cespugli e piante basse, di solito nelle vicinanze di pozze d'acqua in cui bere e bagnarsi.
Frequenta sia le zone costiere che l'interno delle isole in cui vive.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Molto tranquille e indolenti, passano la giornata a brucare la vegetazione o immerse nelle pozze fangose, che utilizzano per abbassare la temperatura corporea nelle ore più calde.
Spesso si spingono anche sulle spiagge, immergendosi a volte anche nei primi centimetri della zona di risacca.
Tolleranti nei confronti dei propri simili, spesso pascolano a decine nella stessa zona, senza infastidirsi l'una con l'altra, qualche scaramuccia e' comunque possibile tra i maschi nel periodo riproduttivo.

CARATTERISTICHE FISICHE
Il carapace è più o meno a cupola (spesso sono visibili differenze da esemplare a esemplare), di colore grigio o marroncino, le scaglie che lo compongono sono lisce, senza dentellature.
Spesso la parte frontale del carapace è svasata verso l'alto.
Una sola placca nucale.
La struttura delle zampe è colonnare, massiccia e forte.
Il collo è molto lungo e consente di raggiungere anche le parti superiori degli arbusti.
Le misure sono in media di 120 cm per i maschi, con un peso che può raggiungere e superare i 200 Kg, con massimi registrati di 160 cm e oltre 250 Kg.
Le femmine sono più piccole, raggiungono i 100 cm di lunghezza del carapace e un peso di 150-170 Kg.
E' probabile l'esistenza di alcune sottospecie, le cui differenze non sono state tuttavia studiate a fondo.

DIMORFISMO SESSUALE
I maschi sono più grandi delle femmine. La coda dei maschi è più lunga e grossa alla base.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
Teoricamente possibile e non particolarmente difficile.
Le dimensioni raggiunte però di fatto la rendono consigliabile solo ai parchi zoologici o ad appassionati che dispongano di grandi spazi e risorse.
Una coppia adulta necessita di uno spazio riscaldato di almeno 10x 5 metri, che devono essere riscaldati a 30-32 gradi nel periodo invernale, teoricamente una vera e propria stalla riscaldata!
Deve inoltre essere presente una pozza, profonda 30-40 cm, per consentire agli animali di entrarvi.
Esemplari baby o molto giovani possono essere temporaneamente allevati in terrario, per esemplari fino a 30-40 (corrispondenti a circa 2-3 cm può essere sufficiente un terrario di 250x150 cm, con una zona riscaldata a 28-31 gradi e un adeguata fornitura di raggi UVB.
Alla notte la temperatura può ridursi fino a 19-22 gradi.
Anche in questo caso deve essere presente un ampia bacinella per bagnarsi e mantenere l'ambiente relativamente umido ( circa il 50-60%), a tal fine è utile vaporizzare con acqua tiepida una volta al giorno.
Come materiale di fondo si può utilizzare corteccia a pezzatura grossa oppure fieno, da sostituire molto spesso per evitare che marcisca.

ALIMENTAZIONE
Principalmente erbivora.
In cattività si dovrà basare la dieta su erbe selvatiche, cicorie e radicchi, cime di rapa e anche fieno se accettato. Spesso si nutre di semplice erba. Si possono offrire anche foglie e fiori di Ibisco. Importante un altissima percentuale di fibre. La frutta va offerta solo di rado in cattività.
Nonostante in natura si nutra spesso delle carcasse di animali morti (spesso anche testuggini e granchi, uccelli ecc), è meglio evitare di fornire carne o altri derivati, per evitare una crescita deforme, frequente negli esemplari cresciuti in cattività.
Importante è l'aggiunta di calcio e vitamine per rettili vegetariani, almeno 4 volte al mese.

RIPRODUZIONE
I maschi non sono particolarmente violenti nei confronti delle femmine e degli altri maschi presenti.
Il corteggiamento da parte del maschio non è molto violento, spesso si limita a salire sulla femmina, immobilizzandola con la propria mole e il proprio peso.
Al massimo si osserva qualche colpo con il carapace o qualche morso.
Le femmine una volta pronte alla deposizione scavano una buca di 30-40 cm in cui depongono da 4 a 15 uova, una sola volta per stagione riproduttiva (spesso una sola volta ogni 2 anni).
Le femmine, quasi sempre, urinano nella buca durante lo scavo, a volte fino a 5 litri...
Le uova sono sferiche e hanno la dimensione di una palla da tennis.
L'incubazione a 30-31 gradi dura dai 3 ai 7 mesi, l'umidità consigliata si aggira attorno al 70-80%.
In natura, i piccoli schiudono in concomitanza con la stagione delle piogge, trovando quindi una maggior quantità di cibo a disposizione.
Si può indurre l'accoppiamento in cattività facendo osservare un periodo di relativa aridità, riducendo le vaporizzazioni o le annaffiature per qualche settimana.
I piccoli alla nascita misurano circa 6 cm, per un peso di 60 gr.
E' consigliabile l'allevamento stabile in terrario dei neonati, alle stesse condizioni degli adulti.
A 4 anni di età raggiungono circa i 50-60 cm, la maturità sessuale è raggiunta piuttosto tardi, attorno al ventesimo anno di età.

NOTE
Per i motivi citati (e per il costo astronomico degli esemplari sul mercato), questa è una specie riservata esclusivamente ai grandi giardini zoologici o ad appassionati davvero esperti.
Nonostante la specie non rischi al momento l'estinzione ( ne vivono oltre 100.000 esemplari nella sola Aldabra), il limitato areale di diffusione la pone comunque a rischio.
Aldabra è dal 1982 dichiarata patrimonio mondiale dall' UNESCO, e le visite sono strettamente sorvegliate.
Non esistono predatori che possano uccidere gli esemplari adulti, in compenso sono molto vulnerabili i piccoli, spesso predati (unitamente alle uova) da animali introdotti dall'uomo.
Ultimamente sul mercato, sono frequentemente offerti baby esemplari, prima di cedere all'acquisto ricordate che a 4-5 anni di età misurano già 40-50 centimetri di lunghezza del carapace, e anche il terrario più spazioso risulterà quindi angusto...
Infine una curiosità, gli esemplari durante il sonno spesso appoggiano la testa su rami o altri oggetti, per sostenere il peso del lungo collo.

Autore: Luca Caroldi

Mercoledì, 23 Aprile 2014 12:48

Presentazione

Centro di recupero tartarughe acquatiche alloctone del Tarta Club Italia (Autorizzato dalla regione Emilia-Romagna), presso l'area di pertinenza del Consorzio di Bonifica della Romagna che collabora attivamente con l'associazione.
Il centro di recupero nasce per il ritiro di tutte le specie acquatiche alloctone, dannose all'ecosistema e per le specie inserite nell'elenco esotiche invasive del DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 230. 

Ha una dimensione di circa 3.500mq, circa 7.000 metri cubi d'acqua, è un bacino artificiale con protezione assoluta per le fughe, inoltre sono state inserite delle zattere per permettere agli ospiti di fare basking (bagni di sole) tranquillamente.
L'invaso è certamente ideale per le tartarughe acquatiche in quanto è ricco di pesci e alghe e l'acqua è continuamente ricambiata; inoltre visto che è privo di zone con terreno, sono evitate anche le riproduzioni.
Il centro è denominato "Pianura Cesenate" ed è ubicato a Cesena, all'interno di un'area protetta e non visitabile dal pubblico, se non in occasioni di feste programmate, specialmente a scopo didattico in primavera per le scolaresche; per questo il Tarta Club Italia ha preparato una serie di cartelli didattici sulle varie specie più frequenti nel centro.
Il ritiro degli esemplari avviene in collaborazione con la sezione veterinaria dell'AUSL di Forlì che effettua una visita agli esemplari ed eventuali cure ove necessitano.
Ricordiamo che le tartarughe in questione sono quelle "simpatiche e carine tartarughine verdi", di piccolissime dimensioni che vengono solitamente vendute in tutti i negozi di animali, che poi però in poco tempo crescono fino a diventare 30-35cm, con grossi problemi di spazi e solitamente diventano ingestibili; la maggior parte muore in breve tempo per problemi di alimentazione errata, mancanza di raggi solari e acquari piccolissimi senza appositi filtri, mentre quelle che sopravvivono solitamente finiscono abbandonate in tutti gli specchi d'acqua.
Per far fronte a questo problema, che è un problema europeo, il Tarta Club Italia ha anche stampato migliaia di copie di un libricino distribuito come copia omaggio, per informare ed evitare incauti acquisti.

Ricordiamo che l'abbandono di animali è sanzionato con pesanti ammende e arresto fino a 12 mesi.

I ritiri sono previsti da fine aprile a fine ottobre, questo per dare il modo agli esemplari di adattarsi al nuovo ambiente e prepararsi per il letargo invernale.

Per eventuali info (solo dopo aver letto la "Procedura ritiri" ed il "Calendario Ritiri" dalla pagina precedente):

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Info sulle attività dell'associazione le trovate sul sito www.tartaclubitalia.it

 

 

 

 

Mercoledì, 23 Aprile 2014 12:44

Aziende convenzionate per i soci sostenitori

Aka Snake

Via Ferretti 155 • 01033 - Civita Castellana - (VT)
telefono: 0761541006
sconto su accessori per rettili 10%
sconto su mangimi per tartarughe 10%
sconto su tartarughe vive 10%

Animalimania

Via S. Massimo 26 • 81030 - Orta di Atella - (CS)
telefono: 3294074684
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sconto su accessori per rettili 20%
sconto su mangimi per tartarughe 10%
sconto su tartarughe vive 30%

Editoriale Blu srl

Via Cupra 23 • 00157 - Roma - (RM)
telefono: 064336141
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Sconto sulla rivista "PETS - Magazine": 1 Copia Omaggio su Abbonamento annunale (costo 10€ x 11 numeri)

Il cucciolo m.m.

Viale Gramsci angolo Via Rismonda • Milano Marittima (Cervia) - (RA)
telefono: 0544994779
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sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Libreria del professionista

Via XXII Giugno 3 • 47900 - Rimini - (RN)
telefono: 054152460
info@libreria_del_professionista.it
Sconto del 12% sui libri scientifici

Natura Center

Via Cesenatico 293/a • Cesenatico - (FC)
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 15%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 5%

New Adriatic Sea Acquarium

Via Circonvallazione 28 • 47838 - Riccione - (RN)
telefono: 0541603100
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Robinson Pet Center

Via Saffi 75 • Cesenatico - (FC)
telefono: 0547673649
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Robinson Pet Center

Via Bertini 94 • Forlì - (FC)
telefono: 0543774227
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Robinson Pet Center

Via Madonna dello Scoppio 265 • 47522 - Cesena - (FC)
telefono: 0547385164
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Simba snc

Via Circonv. Sacchetti 33 • Cervia - (RA)
telefono: 0544970368
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www.aziendanaturaviva.com

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www.pianetarettile.com

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Zoo Garden

Via Erasi 2/4 • 47900 - Rimini - (RN)
telefono: 0541478197
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Zoo Garden

Via Italia 10 • 47900 - Rimini - (RN)
telefono: 0541747315
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sconto su accessori per rettili: 10%
sconto su mangimi per tartarughe: 10%
sconto su tartarughe vive (se in vendita): 10%

Zoovet snc

Via De Gasperi 94 • 47035 - Gambettola - (FC)
telefono: 054757286
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da definire

 

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Mercoledì, 23 Aprile 2014 11:37

I soci

Presidente: Montalti Agostino

Vice presidente: Giorgioni Mirko

Segretario: Urbinati Davide

 

Consiglieri

  • Alan Ricci
  • Carlo Alberto Asioli
  • Danilo De Lorenzi
  • Michele Calandrini
  • Mirco Bannini
  • Samuel Satanassi
  • Sauro Dall'Acqua

 

       Attualmente il numero totale dei soci è di 1385
Mercoledì, 23 Aprile 2014 11:20

Lo statuto

 

 

TITOLO I

Denominazione sede

Art. 1

E’ costituita, nello spirito della Costituzione della Repubblica Italiana, un’associazione riconosciuta che assume la denominazione di TARTA CLUB ITALIA.                                                                                    
L’associazione ha la sede legale in Cesenatico (FC), Via della Repubblica n°39/A e la sua durata è illimitata.

TITOLO II

Scopo - Oggetto

Art. 2

L’associazione,  che opera nel territorio provinciale, nazionale, europeo e mondiale, persegue, attraverso lo svolgimento continuato delle sue attività, le seguenti finalità:                                       

- favorire la conservazione delle tartarughe sia in natura che in cattività;                                                                         

- divulgare la conoscenza delle specie, per un corretto allevamento;                                                                                        

- costituire un punto di riferimento per tutti coloro che amano le tartarughe:                                                                

- tenere informati i soci su novità, eventi, leggi, normative inerenti alla specie;                                                                   

- creare un codice etico che divida gli appassionati dagli speculatori;                                                                              

- bandire ogni pratica deleteria per tutti i generi di tartarughe e per la dignità dei loro proprietari;                              

- favorire l’adozione degli esemplari abbandonati o sequestrati.                                                                                              

Per il perseguimento dei fini istituzionali l’associazione si avvarrà prevalentemente dell’opera prestata in forma volontaria, libera e gratuita dai propri associati e, in caso di particolare necessità, potrà assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo,  anche ricorrendo a propri associati.

TITOLO III

Soci

Art. 3

Il numero dei soci è illimitato.                                                                                                                                                                   
Possono essere soci dell’Associazione le persone fisiche e le persone giuridiche private non aventi scopo di lucro che ne condividano gli scopi e che si impegnino a realizzarli.                                                                                    
E’ espressamente escluso ogni limite sia temporale che operativo al rapporto associativo medesimo e ai diritti che ne derivano.                                                                                                                                                                
La qualifica di socio ha carattere permanente e può venir meno solo per mancato pagamento – nei termini previsti – degli eventuali contributi supplementari stabiliti in funzione dei programmi di attività, per recesso,  esclusione, per decesso,  nel caso di persona fisica, per messa in liquidazione e/o scioglimento, nel caso di persona giuridica.

Art. 4


Al fine di ottenere la qualifica di socio è necessario presentare domanda al Consiglio Direttivo,  indicando, per le persone fisiche, il proprio nome, cognome, indirizzo, luogo e data di nascita,  unitamente all’attestazione di accettare ed attenersi al presente statuto,  di osservare gli eventuali regolamenti interni e le delibere adottate dagli organi dell’Associazione.
Nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche,  la domanda dovrà essere presentata dal legale rappresentante pro – tempore del soggetto che richiede l’adesione e dovrà riportare l’indicazione della denominazione/ragione sociale e della sede, nonché  l’attestazione di cui al periodo precedente.
In caso di ammissione a socio presentata da minorenne,  la stessa dovrà essere controfirmata dall’esercente la podestà.
Quest’ultimo rappresenta il minore a tutti gli effetti nei confronti dell’associazione e risponde verso la stessa per tutte le obbligazioni dell’associato minorenne.
E’ compito del Consiglio Direttivo,   ovvero di uno o più consiglieri da esso delegati,   esaminare la richiesta di ammissione a socio.
Entro sessanta giorni dal ricevimento della stessa se non espresso parere negativo con giudizio motivato,  la richiesta si intenderà accettata e si perfezionerà con il versamento della quota associativa,somma richiesta unicamente al momento dell’ingresso nella base associativa.
Nel caso in cui la domanda venga respinta,  l’interessato potrà presentare ricorso al Presidente.  Sul ricorso si pronuncerà,  in via definitiva,  l’assemblea dei soci alla sua prima convocazione ordinaria.

Art. 5


La  qualifica di socio da diritto:                                                                                                                                                                      
-  a partecipare a tutte le attività promosse dall’associazione;                                                                                                               
-  a partecipare alla vita associativa,  esprimendo il proprio voto,  per i soci maggiori di età ed i soci persone giuridiche,  in tutte le sedi deputate,   in particolare in merito all’approvazione e modifica delle norme dello Statuto ed eventuali regolamenti e alla nomina degli organi direttivi dell’Associazione:                                                            
- a godere dell’elettorato attivo e passivo.                                                                                                                                               
I soci sono tenuti :                                                                                                                                                                                      
-  all’osservanza dello Statuto,  degli eventuali regolamenti interni e delle deliberazioni assunte dagli organi sociali;                                                                                                                                                                                                              
-  al pagamento della quota associativa richiesta per l’ingresso nella compagine associativa e degli eventuali contributi supplementari stabiliti in funzione dei programmi di attività.

Art. 6

I soci sono tenuti a versare la quota associativa richiesta per l’ingresso nella compagine associativa e gli eventuali contributi supplementari stabiliti in funzione dei programmi di attività.                                                                        
Dette ultime somme dovranno essere determinate annualmente,  per l’anno successivo,  con delibera del Consiglio Direttivo.                                                                                                                                                                              
La quota associativa  è intrasmissibile,  non rivalutabile e mai restituibile,   come anche gli eventuali contributi supplementari.                                                                                                                                                                               
Il mancato pagamento degli eventuali contributi supplementari nei tempi previsti comporta l’automatica decadenza del socio.

Recesso - Esclusione

Art. 7


La qualifica di socio si perde altresi per recesso, esclusione,  per decesso,  nel caso di persona fisica,  per messa in liquidazione  e/o scioglimento,  nel caso di persona giuridica.

Art. 8

Le dimissioni da socio – recesso – dovranno essere presentate per iscritto al Consiglio Direttivo e sono operanti,  previa delibera del Consiglio stesso,  dall’iscrizione nell’Elenco Soci,  da effettuarsi con tempestività.                                                                                                
L’esclusione sarà deliberata dal Consiglio Direttivo nei confronti del socio:                                                                                            
a)  che non ottemperi alle disposizioni del presente statuto,  degli eventuali regolamenti interni e delle deliberazioni adottate dagli organi dell’Associazione:                                                                                                                            
b)  che svolga o tenti di svolgere attività contrarie agli interessi dell’Associazione:                                                                        
c)  che,  in qualunque modo,  arrechi danni gravi,  anche morali, all’Associazione.

Art. 9

Le deliberazioni prese in materia di esclusione debbono essere comunicate ai soci destinatari mediante lettera Raccomandata A. R. .                                                                                                                                                            
Contro ogni provvedimento di esclusione è ammesso ricorso,  entro 30 giorni dalla data di ricevimento della raccomandata A. R.,  da presentarsi al Presidente. Sul ricorso si pronuncerà in via definitiva l’Assemblea dei soci nella sua prima convocazione ordinaria.                                                                                                                                    
L’esclusione diventa operante dall’annotazione nell’Elenco Soci.

TITLO IV

Risorse Economiche - Fondo Comune

Art. 10


L’Associazione trae le risorse economiche per il suo funzionamento  e per lo svolgimento delle sue attività da :                                                                                                                                                                                              
a)  quote e contributi degli associati;                                                                                                                                  
b)  eredità, donazioni e legati ;                                                                                                                                               
c)  contributi dello Stato,  delle regioni,   di enti locali,  di istituzioni o di enti pubblici,  anche finalizzati al sostegno di specifici e documentati programmi realizzati nell’ambito dei fini statutari;                                                                         
d)  contributi dell’Unione Europea e di organismi internazionali;                                                                                   
e)  entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionali;                                                                                                           
f)  proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi,  anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura commerciale,  artigianale o agricola,  svolte in maniera ausiliaria e sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi istituzionali;                                                                        
g)  erogazioni liberali degli associati e dei terzi;                                                                                                                 
h)  entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio finanziamento,  quali feste,  mostre e sottoscrizioni anche a premi;                                                                                                                                                   
i)  altre entrate compatibili con le finalità sociali dell’associazionismo di promozione sociale.  Il fondo comune,  costituito  - a titolo esemplificativo e non esaustivo  -  da avanzi di gestione,  fondi,  riserve e tutti i beni acquisiti a qualsiasi titolo dall’Associazione,  non è mai ripartibile fra i soci durante la vita dell’associazione né all’atto del suo scioglimento.                                                                                                                                         
E’ fatto divieto di distribuire,  anche in modo indiretto o differito,  utili o avanzi di gestione,  nonché fondi ,  riserve o capitale,  salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge.                                               
L’Associazione ha l’obbligo di reinvestire l’eventuale avanzo di gestione a favore di attività istituzionali statutariamente previste.

Esercizio Sociale

Art. 11

L’esercizio sociale va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno .  Il Consiglio Direttivo deve predisporre in tempo utile il rendiconto economico e finanziario da presentare all’Assemblea degli associati.   Il rendiconto economico e finanziario deve essere approvato dall’Assemblea entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio.

 

TITOLO V

Organi dell'Associazione

Art. 12


Sono organi dell’Associazione:                                                                                                                                                              
a)  l’Assemblea degli associati;                                                                                                                                                                             
b)  il Consiglio Direttivo;                                                                                                                                                                            
c)  il Presidente;                                                                                                                                                                                                                                                                                            
d)  il Collegio dei revisori dei Conti,  organo facoltativo.

Assemblee

Art. 13


L’Assemblea generale dei soci è il massimo organo deliberativo dell’Associazione ed è convocata in sessioni ordinarie e straordinarie.                                                                                                                                                      
Essa è l’organo sovrano dell’Associazione e all’attuazione delle decisioni da essa assunte provvede il Consiglio Direttivo.

Art. 14

L’Assemblea ordinaria delibera su tutti gli oggetti attinenti alla gestione dell’Associazione e su qualsiasi proposta venga presentata alla sua attenzione che non sia però di pertinenza dell’Assemblea straordinaria.          
In particolare sono compiti dell’Assemblea ordinaria:                                                                                                                                 
a)  previa determinazione del numero dei componenti,  elezione del Consiglio Direttivo;                                                                        
b)  elezione eventuale del Collegio dei Revisori dei Conti;                                                                                                        
c)  approvazione del rendiconto economico e finanziario consuntivo;                                                                                                 
d)  approvazione dei programmi dell’attività da svolgere;                                                                                                                              
e)  approvazione di eventuali Regolamenti;                                                                                                                                                                                                                
f)  deliberazione in merito ai ricorsi per esclusione dei soci;                                                                                                                    
g)  deliberazioni in merito alle azioni di responsabilità contro gli amministratori.

Art. 15

L’assemblea,  di norma,  è considerata straordinaria quando si riunisce per deliberare sulle modificazioni dello Statuto e sullo scioglimento dell’Associazione nominando i liquidatori.

Art. 16

La convocazione dell’Assemblea viene effettuata dal Presidente del Consiglio Direttivo e pubblicizzata mediante avviso da affiggersi nei locali della sede sociale almeno otto giorni prima della adunanze contestuale comunicazione agli associati a mezzo posta elettronica o ordinaria,  fax,  telegramma,  o sms,  contenete l’ordine del giorno,  il luogo (nella sede o altrove),  la data,  e l’orario della prima e della eventuale seconda convocazione che dovrà avvenire a distanza di almeno un giorno dalla prima convocazione.
Essa ha luogo almeno una volta all’anno entro i quattro mesi successivi alla chiusura dell’esercizio sociale per l’approvazione del rendiconto economico e finanziario.                                                                                                      
L’assemblea si riunisce,  inoltre,  quante volte il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario o ne sia fatta richiesta per iscritto,   con indicazione delle materie da trattare,  dal Collegio dei Revisori dei Conti (se nominato)  o da almeno un decimo degli associati.
In questi ultimi casi la convocazione deve avere luogo entro venti dalla data della richiesta.                                                 
In prima convocazione,  l’assemblea,  sia ordinaria che straordinaria,  è regolarmente costituita quando siano presenti o rappresentati almeno la metà più uno degli associati con diritto di voto.                                                              
In seconda convocazione,  l’assemblea,  sia ordinaria che straordinaria,  è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli associati con diritto di voto intervenuti o rappresentati.                                                                   
Nelle assemblee hanno diritto al voto gli associati,  persone fisiche maggiori di età e persone giuridiche,   iscritti nell’Elenco Soci per l’anno in cui è convocata.   Nelle deliberazioni di approvazione del rendiconto economico e finanziario ed in quelle che riguardano la responsabilità dei componenti il Consiglio Direttivo,   gli stessi non hanno diritto di voto.                                                                                                                                                               
Ogni socio può rappresentare in assemblea,  per mezzo di delega scritta,   non più di un associato.                                   
L’assemblea,  sia ordinaria che straordinaria,  delibera a maggioranza semplice dei soci presenti o rappresentati mediante delega sia in prima che in seconda convocazione,   salvo che sullo scioglimento dell’associazione,  per il quale occorrerà il voto favorevole dei tre quarti degli associati.

Art. 17

L’assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o dalla persona designata dall’assemblea stessa.  
La nomina del segretario  è fatta dal Presidente dell’assemblea.                                                                                                           
Le deliberazioni dell’Assemblea  devono constare del verbale,  sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.

Consiglio Direttivo


Art. 18

Il Consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea dei soci ed è formato da un numero compreso fra un minimo di 6 ad un massimo di 15 membri eletti fra gli associati;  per le persone fisiche,  questi debbono aver raggiunto ma maggiore età;  per le persone giuridiche assume la veste di consigliere il legale rappresentante  pro tempore dell’ente aderente;  il numero dei membri è determinato dall’Assemblea.               
I componenti del Consiglio restano in carica quattro anni e sono rieleggibili.                                                                                       
Il Consiglio elegge al proprio interno il Presidente,  il vice Presidente,  il Segretario e il Tesoriere,  le cui funzioni,  degli ultimi due,  potranno essere svolte dalla medesima persona.                                                                                     
Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente tutte le volte nelle quali vi sia materia su cui deliberare,  oppure quando ne sia fatta domanda da almeno un terzo dei membri.                                                                                                 
La convocazione è fatta a mezzo lettera o posta elettronica da spedirsi non meno di otto giorni prima della adunanza.  Le sedute sono valide quando vi intervenga la maggioranza dei componenti.                                                                    
Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta di voti.  Di ogni seduta viene redatto il relativo verbale.      
Il Consiglio Direttivo è investito dei più ampi poteri per la gestione dell’Associazione. Spetta,  pertanto,  fra l’altro a titolo esemplificativo,  al Consiglio:                                                                                                                                  
a)  curare l’esecuzione delle deliberazioni assembleari;                                                                                                                                           
b)  redigere il rendiconto economico e finanziario consuntivo;                                                                                                  
c)  determinare la quota associativa annuale;                                                                                                                                             
d)  predisporre gli eventuali regolamenti interni;                                                                                                            
e)  stipulare tutti gli atti e contratti inerenti all’attività sociale;                                                                                                                                  
f)  deliberare circa il recesso e l’esclusione degli associati;                                                                                                                        
g)  nominare i responsabili delle commissioni di lavoro e dei settori di attività in cui si articola la vita dell’Associazione;                                                                                                                                                                 
h)  compiere tutti gli atti e le operazioni per la corretta amministrazione dell’Associazione che non siano spettanti all’Assemblea dei soci,   ivi compresa la determinazione della quota associativa annuale;                                                     
i)  vigilare sul buon funzionamento di tutte le attività sociali coordinamento delle stesse.

Art. 19

In caso di mancanza di uno o più componenti come pure in caso di decadenza della carica dovuta ad assenze ingiustificate per almeno tre volte consecutive,  il Consiglio provvede a sostituirli nominando i primi fra i non eletti in sede di assemblea per il rinnovo delle cariche sociali.                                                                                                                 
Le nomine effettuate nel corso del quadriennio,  previa ratifica da parte dell’Assemblea dei soci immediatamente successiva,  decadono alla scadenza del quadriennio medesimo.                                                               
Nell’impossibilità di attuare tale modalità,  il Consiglio non procederà a nessuna sostituzione fino alla successiva Assemblea cui spetterà eleggere i sostituti per il reintegro dell’organo fino alla sua naturale scadenza.
Se viene meno la maggioranza dei membri,  quelli rimasti in carica devono convocare entro 20 giorni l’assemblea perché provveda alla elezione di un nuovo Consiglio.

Presidente

Art. 20

Il Presidente,  che viene eletto dal Consiglio Direttivo,  ha la rappresentanza e la firma legale dell’Associazione.                                                                                                                                                                                        
Il Presidente cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio Direttivo e in caso di urgenza ne assume i poteri insieme almeno a due consiglieri,   chiedendo ratifica allo stesso dei provvedimenti adottati nella riunione immediatamente successiva.                                                                                                                                                 
In caso di assenza o di impedimento le sue mansioni vengono esercitate dal Vice Presidente.                                       
In caso di dimissioni,  spetta al Vice Presidente convocare entro 30 giorni il Consiglio Direttivo per l’elezione del nuovo Presidente.

Collegio dei Revisori dei Conti

Art. 21

Il Collegio dei Revisori dei Conti,  organo facoltativo,  laddove e se nominato,  ha funzioni di controllo,   viene eletto dall’Assemblea ed è composto da tre membri effettivi e due supplenti,  anche scelti fra i non soci e resta in carica quattro anni.   Nomina al proprio interno il Presidente.
Il Collegio dei Revisori dei Conti deve controllare l’amministrazione dell’associazione,  la corrispondenza del rendiconto economico e finanziario alle scritture contabili e vigilare sul rispetto dello statuto.
Partecipa alle riunioni del consiglio direttivo e alle assemblee,  senza diritto di voto,   ove presenta la propria relazione annuale in tema di rendiconto economico e finanziario consuntivo.

Pubblicità e trasparenza degli atti sociali

Art. 22

Oltre alla regolare tenuta dei libri sociali (Assemblea, Consiglio Direttivo,  Collegio dei Revisori )  e dell’Elenco Soci,  deve essere assicurata una sostanziale pubblicità e trasparenza degli atti relativi all’attività dell’Associazione, con particolare riferimento ai rendiconti annuali.
Tali documenti sociali,  conservati presso la sede sociale,    devono essere messi a disposizione dei soci per la consultazione;   chi desidera avere copia dei documenti dovrà farsi carico delle relative spese.

 

TITOLO VI

Scioglimento

Art. 23

Lo scioglimento dell’Associazione,  per qualunque causa,  deve essere deliberato dall’Assemblea straordinaria con il voto favorevole con almeno i tre quarti degli associati aventi diritto di voto.   In tal caso sarà nominato un liquidatore,  scelto anche fra i non soci,  che curi la liquidazione di tutti i beni mobili ed immobili ed estingua le obbligazioni in essere,  risultanti da una situazione patrimoniale,  predisposta dal Consiglio Direttivo,  alla data di assunzione della delibera di scioglimento.                                                                                          
L’Assemblea, all’atto dello scioglimento dell’Associazione,  delibererà,  sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3,  comma 190,  della legge 23 dicmbre 1996,  n° 662,  e salvo diversa destinazione imposta dalla legge, in merito alla devoluzione dell’eventuale patrimonio residuo dell’Associazione a favore di altra associazione che persegua finalità analoghe,  oppure a fini di pubblica utilità o di utilità sociale.  Fatta salva diversa destinazione imposta dalla legge.

Clausola compromissoria

Art. 24

Qualsiasi controversia in tema di rapporti associativi che insorgesse tra i soci o tra questi e qualsiasi organo dell’Associazione,  sarà rimessa al giudizio di un arbitro amichevole compositore che giudicherà secondo equità e senza formalità di procedura,  dando luogo ad arbitrato irrituale.                                                                               
L’arbitro sarà scelto di comune accordo fra le parti contendenti;  in mancanza di accordo entra 30 giorni,  la nomina dell’arbitro sarà effettuata dal Presidente del Tribunale di Forlì.

Norma Finale

Art. 25

Per quanto non è espressamente contemplato dal presente statuto,   valgono,   le norme del Codice Civile e le disposizioni di legge vigenti in materia di associazioni riconosciut

 

Mercoledì, 23 Aprile 2014 10:59

Chi è il Tartaclubitalia

Il Tarta Club Italia è un associazione naturalistica no profit, per la tutela delle tartarughe, nata nel 2002 . 
Gli scopi dell'associazione sono: 
Favorire la conservazione delle specie, sia in natura che in cattività.

  1. Divulgare la conoscenza delle specie per un corretto allevamento.
  2. Costituire un punto di riferimento per tutti coloro che amano le tartarughe.
  3. Tenere informati i soci su novità, eventi, leggi, normative.
  4. Creare una sorta di codice etico, che divida nettamente gli appassionati dagli speculatori.
  5. Bandire ogni pratica deleteria per tutti i generi di tartarughe e per la dignità dei loro proprietari.
  6. Favorire l’adozione degli esemplari abbandonati o sequestrati.
  7. Reinvestire gli utili in progetti a favore della tutela delle tartarughe e nel mantenimento dell’associazione, della sua immagine e della sua funzionalità.


Dal 2002 il Tarta Club Italia organizza la mostra TARTARUGHE BEACH, la più grande esposizione mondiale dedicata alle tartarughe,  tanti incontri e conferenze dei migliori esperti e ricercatori del settore.
Dal 2007 gestisce un centro di recupero per le tartarughe acquatiche alloctone e negli anni ha dato in affido tantissimi esemplari.
Diversi sono i progetti in cantiere, come il grande sogno del Parco delle tartarughe,  dedicato specialmente alle tartarughe di recupero e sequestro.
Dal 2009 si sta dedicando attivamente ad un progetto sulla salvaguardia delle rarissime Astrochelys yniphora in Madagascar.
Inoltre da anni si impegna sul fronte didattico nello stampare libri e distribuirli gratuitamente per diffondere una cultura di conoscenza e rispetto verso questi meravigliosi rettili. 

Se condividi tutto questo iscriviti al Tarta Club Italia e aiutaci in questa "mission".

Mercoledì, 23 Aprile 2014 10:59

Chersina angulata

Chersina angulata (Schweigger 1812)

Testuggine sudafricana / South African Bowspit Tortoise / Afrikanische Schnabelbrustschildkrote

CLASSIFICAZIONE

Ordine = Testudines
Sottordine = Cryptodira
Famiglia = Testudinidae
Genere = Chersina
Specie = angulata

STATUS GIURIDICO

E' compresa nella Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) in Appendice 2

DISTRIBUZIONE

Stato del Sud Africa, sud della Namibia, alcune isolate popolazioni in Botswana.

HABITAT

Colonizza savane secche e zone sabbiose, spingendosi sino ai margini delle foreste sud africane.

CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

E' attiva durante le ore di luce, si nasconde all'ombra di sterpi, alberi o spesso si rifugia in piccole grotte naturali o scavate da altri animali, durante le ore più torride.

CARATTERISTICHE FISICHE

Carapace di forma ovale, la colorazione può essere variabile. Genericamente a fondo scuro, quasi nero, con macchie marrone - ocra per ogni scuto. Alcuni esemplari sono quasi totalmente neri, altri si presentano solo con alcune macchie, si può dire che ricordi la colorazione di Testudo marginata.
Le placche gulari del piastrone e le nucali del carapace sono molto estese in avanti, sia a proteggere la testa sia per usarle come "ariete" nelle competizioni tra i maschi.
Il piastrone è rossiccio , con macchie irregolari, di solito 2 fasce parallele lungo il piastrone unite nella zona caudale.
La pelle delle zampe è scura con qualche macchia ocra, la testa e giallo ocra, nera sulla zona frontale.
Misura mediamente 20-22 cm per i maschi, 16-18 per le femmine. Massimi conosciuti 30 cm in grossi maschi.

DIMORFISMO SESSUALE

Non ci sono grandi differenze tra i maschi e le femmine, soprattutto quando gli esemplari non hanno ancora raggiunto l'età adulta.
La coda del maschio è più lunga ed ha la base più larga. Le placche gulari e nucali nel maschio sono molto più prominenti che nelle femmine. La parte posteriore del carapace nel maschio tende ad essere svasata.

MANTENIMENTO IN CATTIVITA'

In terrario si può allevare senza grossi problemi a patto di ricreare un ambiente secco, questa specie non tollera l'umidità.
Le misure consigliate per una coppia sono 150x90cm di base.
Come materiale di fondo si può utilizzare materiale come trucioli depolverati, segatura o altri materiali che non trattengano umidità.
Indispensabile l'utilizzo di neon o lampade UV per rettili.
La temperatura deve essere di 30-33 gradi nella zona di basking, 26-27 nel resto del terrario.
Si utilizzi allo scopo una lampada ad incandescenza per il punto "caldo" eventualmente sotto il terrario si aggiunga un tappetino riscaldante.
Le temperature notturno non devono essere inferiori a 22-23 gradi.
La bacinella per bere non è indispensabile, preferibile inserirla nel terrario a giorni alterni, per qualche ora, onde evitare innalzamenti del tasso di umidità.
Posssibile allevare Chersina angulata all'aperto solo nei caldi mesi estivi, a patto di ricreare l'ambiente secco e privo di umidità da cui proviene.
Particolare attenzioni vanno poste per la notte e le giornate di pioggia, in cui gli esemplari vanno ricollocati in terrario.

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione di C. angulata è erbivora, si forniscano vegetali come lattughe, cicorie, radicchi, indivia, foglie e fiori di Ibisco e la maggior quantità possibile di erbe selvatiche come tarassaco, trifoglio, piantaggine.
Inoltre è bene aggiungere settimanalmente del calcio al cibo.

RIPRODUZIONE

I maschi hanno l'abitudine di azzuffarsi prima di accoppiarsi, sono molto territoriali e un maschio solitamente non tollera la presenza di un altro maschio nel proprio territorio.
I maschi cercano di rovesciarsi l'un l'altro, utilizzando come rostro il prolungamento anteriore di piastrone e' carapace.
Spesso il perdente rimane capovolto rischiando di morire sotto i cocenti raggi del sole.
Il corteggiamento avviene come per le altre tartarughe di terra, con violenti scontri tra maschi e con morsi e colpi di carapace nei confronti delle femmine per costringerle a fermarsi.
La deposizione avviene 5-6 volte all'anno, un solo uovo per covata.
I tempi di schiusa in natura sono molto variabili, da 3 a 8 mesi.
In incubatrice sono stati riferiti tempi di 3-4 mesi a 30 gradi.

NOTE

Chersina angulata è una specie molto rara sul mercato italiano, sia per il piccolo areale di distribuzione sia per il numero esiguo di uova deposte.
Comunque se si rispettano le naturali esigenze si tratta di una specie che si adatta senza grossi problemi alla cattività.

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